Almirante scelta sbagliata che l’amministrazione ha deciso di imporre alla città

La concessione del nulla osta non rappresenta una sorpresa poiché eravamo consapevoli delle precise limitazioni alle prerogative prefettizie, che peraltro erano state chiarite con la circolare n. 82/2023 del Ministero dell’Interno in relazione alla legge n. 1188 del 1927.
La norma, che stabilisce che la denominazione di nuove strade e piazze pubbliche non possa essere effettuata in mancanza dell’autorizzazione del Prefetto, ha infatti subito negli anni molti interventi da parte del legislatore in favore di un maggiore ruolo dei comuni, ai quali spetta ormai in via esclusiva il potere determinativo della toponomastica.
Naturalmente faremo le nostre valutazioni, insieme a tutte realtà che in provincia di Grosseto costituiscono la Grande Alleanza Democratica ed Antifascista per la persona, il lavoro e la socialità, rispetto all’eventualità ed ai contorni di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Valutazioni che dovranno però necessariamente partire da una attenta analisi delle motivazioni contenute nelle pagine del nulla osta rilasciato dall’Ufficio Territoriale del Governo, per il quale presenteremo richiesta di accesso agli atti in modo da approfondire, ad esempio, il parere negativo della Deputazione di Storia Patria di Firenze.
Il Comune di Grosseto, per ciò che riguarda questo specifico caso, ha infatti deciso di acquisirlo in conformità alle attuali disposizioni normative non volendo tuttavia tenere conto della contrarietà dell’ente a Giorgio Almirante dal punto di vista storico che, nei fatti, costituisce per il territorio maremmano l’ennesima riapertura di una ferita ancora oggi profonda per i tantissimi lutti provocati attraverso il “manifesto della morte” firmato dal gerarca fascista.
Tutti motivi sufficienti per determinare apprensione per l’ordine e la sicurezza pubblica che, incredibilmente, il sindaco del capoluogo di provincia sembra ignorare o dei quali non pare volersi fare carico nonostante le precise funzioni a lui attribuite dalla legge.
Il Comitato Provinciale dell’ANPI dedicato a Norma Parenti, medaglia d’oro al valor militare la cui uccisione è ascrivibile alla violenta repressione attuata congiuntamente dai fascisti della Repubblica Sociale e dai nazisti del Terzo Reich, proseguirà con crescente determinazione l’impegno verso quel lavoro culturale di bianciardiana memoria intrapreso in questi anni.
Una responsabilità civica sempre premiata da interesse e partecipazione, come evidenziato anche durante il seminario sull’ottantesimo dell’inizio della Resistenza svolto lo scorso 7 settembre alla presenza di centinaia di cittadine e cittadini presso palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia di Grosseto.

Luciano G. Calì
Presidente A.N.P.I. Grosseto
Comitato Provinciale “Norma Parenti”

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La Maremma dice no ad Almirante, partita la raccolta firme a supporto della lettera aperta al Prefetto

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia attraverso i propri gazebo già attivi venerdì 17 marzo, giornata dedicata all’Unità nazionale ed alla Costituzione repubblicana, ha avviato la raccolta delle sottoscrizioni che saranno allegate alla lettera aperta indirizzata all’attenzione del Prefetto della città di Grosseto, dott.ssa Paola Berardino, per invitarla a non autorizzare l’intitolazione di uno spazio pubblico del capoluogo maremmano a Giorgio Almirante, gerarca fascista recentemente destinatario delle mal riposte attenzioni della Giunta comunale di Grosseto.
Le ragioni della ferma opposizione dell’ANPI sono al contempo giuridiche, storiche e politiche. A partire dall’evidente assenza di lustro derivante dalla vita, dalle scelte, dai valori e dalle azioni di Almirante.
Sul piano storico fu infatti segretario di redazione della rivista “La difesa della razza” e poi convinto esponente repubblichino di uno stato fantoccio al servizio della Germania nazista di Adolf Hitler. Impegnato in posizioni apicali nella lotta antipartigiana, terminata la guerra mai dichiarò pentimento e dissociazione verso le proprie responsabilità ideologiche, politiche e militari relative a quel periodo storico. Sul piano prettamente politico il Comitato Provinciale “Norma Parenti” e tutte le Sezioni territoriali, a partire dalle due Sezioni cittadine di Grosseto, ritengono inoltre che la proposta di intitolare una via ad Almirante, in nome di una presunta pacificazione, esponga l’intera città al ridicolo oltre che alla legittima indignazione, configurando una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica, attraverso la celebrazione di uno dei responsabili di un regime che ha portato lutti e dolore in tutta la provincia di Grosseto.
La comunità maremmana rappresenta una società evoluta, operosa, dotata di forti radici democratiche, che non ha bisogno di imbarazzanti sguardi rivolti nostalgicamente ad un passato di violenza e sopraffazione.
Anche per questa ragione, dando appuntamento alla cittadinanza per proseguire con la raccolta delle sottoscrizioni nel pomeriggio di sabato 18 marzo, dalle ore 16 alle 19, in piazza Dante Alighieri a Grosseto, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia confida nelle attente valutazioni del Prefetto con il concreto auspicio di non veder autorizzata l’applicazione di una delibera che è in palese contrasto con il buon senso e con la storia di coraggioso riscatto, democratico ed antifascista, della provincia di Grosseto.

No ad uno spazio pubblico cittadino intitolato a Giorgio Almirante

Apprendiamo con profonda inquietudine che la Giunta Comunale ha deciso di intitolare una via di Grosseto a Giorgio Almirante a favore di una fantomatica pacificazione nazionale.
Vogliamo ricordare a tutti che Giorgio Almirante è stato un fascista al servizio dei nazisti che occuparono l’Italia, un ferale connubio che ha causato tanti lutti anche nella nostra provincia.
Questa notizia fa ancora più male perché tra pochi giorni, il 22 marzo, ricorre il 79° anniversario dell’eccidio di Maiano Lavacchio. Undici giovani vennero fucilati dai fascisti della cosiddetta Guardia Repubblicana dopo un rastrellamento condotto con la Feldgendarmerie tedesca.
Tra i mandanti morali di quell’eccidio vi era proprio il capogabinetto Giorgio Almirante, come risulta dal manifesto che la prefettura di Grosseto fece affiggere.
Oggi la Giunta Comunale di Grosseto decide di “omaggiare” colui a cui è ascrivibile la responsabilità di aver causato tanti lutti e tanto dolore. Riteniamo che nel ricordo delle innumerevoli vittime del fascismo quella via debba essere invece intitolata ai “Partigiani caduti per difendere la nostra libertà“.
Siamo certi che tutte le forze convintamente democratiche ed antifasciste, a partire dai sindacati, dalle associazioni, dai partiti, dai movimenti e dai comitati, saranno pronte ad unirsi all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in occasione delle opportune ed urgenti iniziative pubbliche che saranno promosse per scongiurare un simile scempio della memoria e dei caduti per la libertà, bene supremo peraltro sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.


ANPI – Comitato Provinciale “Norma Parenti”
e Sezioni ANPI della Città di Grosseto (“Carla Nespolo” ed “Elvio Palazzoli”)

Anche un solo giorno di guerra è troppo, il popolo della pace sceglie di tornare in piazza a Grosseto il 25 febbraio

In continuità con quanto discusso e deliberato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia durante l’assemblea svoltasi a Cervia (RA), il Comitato Provinciale “Norma Parenti” dell’ANPI di Grosseto è tra i soggetti promotori della Fiaccolata per la Pace di Sabato 25 febbraio in accordo con le altre realtà promotrici (associazioni, comitati, sindacati ed organizzazioni laiche e religiose) che aderiscono alla piattaforma “Europe For Peace” L’appuntamento, rivolto alle iscritte ed agli iscritti, oltreché alla popolazione della provincia di Grosseto, è pertanto alle ore 18 di sabato 25 p.v. presso il punto di incontro al Parco della Rimembranza a Grosseto:

https://fb.me/e/2J4jh6zcP

Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina le cittadine ed i cittadini della Maremma riprendono a manifestare per dire basta a tutte le guerre. Oltre al nostro capoluogo sono già 50 le città con iniziative confermate in tutta Italia, tra le quali Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari, Bologna. Anche nel resto del continente europeo le iniziative sono numerose, vedendo più di 20 appuntamenti in Germania (tra cui Berlino, Francoforte, Amburgo), Spagna (tra cui Barcellona, Madrid, Siviglia) e Portogallo. Più di 15 gli eventi confermati anche in Francia (compresa Parigi) e mobilitazioni programmate anche a Londra, Bruxelles e Vienna. La piattaforma unitaria “Europe For Peace”, già protagonista della mobilitazione per la pace attraverso la manifestazione nazionale tenutasi nella capitale lo scorso 5 novembre con pullman organizzati dalla Maremma, ha scelto anche a Grosseto di invitare le cittadine ed i cittadini della provincia ad una grande e simbolica fiaccolata che sabato 25 febbraio, a partire dalle ore 18, dal Parco della Rimembranza percorrerà a piedi in senso orario tutta la cinta muraria, costeggiando via Saffi e poi via Mazzini. La chiusura della manifestazione, raggiunto il Bastione Garibaldi, sarà affidata ad un flash-mob con le “Letture per la Pace” che si terranno all’inizio di Corso Carducci all’altezza di Porta Nuova. “Cresce infatti di giorno in giorno la mobilitazione della società civile italiana ed europea a sostegno di percorsi reali di pace per l’Ucraina, a partire dal cessate il fuoco per arrivare ad un vero dialogo con negoziati di pace”, spiega Europe For Peace, la Piattaforma unitaria che raggruppa associazioni, comitati, sindacati ed organizzazioni laiche e religiose che in Maremma promuove la manifestazione. “Abbiamo l’obiettivo unitario di riaccendere le luci e sottolineare il perdurare della violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. Tutte le iniziative, compresa quella grossetana di sabato 25, si inseriscono nel solco delle richieste già condivise in occasione della grande manifestazione nazionale di Roma che ha visto l’adesione di oltre centomila partecipanti: “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace. Tendono a diventare permanenti e a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. La pace – sottolinea Europe for Peace – è la vittoria di cui abbiamo bisogno. E per questo motivo chiediamo al più presto un cessate il fuoco e l’avvio di un negoziato e di misure concrete verso il disarmo nucleare”. In attesa dell’appuntamento di sabato 25 febbraio alle ore 18 al Parco della Rimembranza, presso il monumento ai caduti, è inoltre possibile comunicare ulteriori adesioni tramite l’indirizzo email “grosseto@europeforpeace.it”.

Questa la lista delle realtà territoriali che hanno aderito alla manifestazione: Agende Rosse “Peppino Impastato” ANPI ARCI Associazione Olympia De Gouges Associazione Rosa Parks – Centro Culturale Protestante Associazione Raccontincontri – Libreria delle Ragazze AUSER CGIL Chiesa Cristiana Evangelica Battista CISL Collettivə Autonomə Queer Grosseto Comitato Civico Nazionale “X IL Futuro” Comitato Pace e Disarmo Coordinamento Genitori Democratici Maremma Fridays for Future Maremma Grosseto al Centro Le Querce di Mamre Legambiente Grosseto Libera Non Una Di Meno Rete delle Donne UIL UISP Working Class Hero OdV

10 Febbraio 2023 – ANPI, Provincia di Grosseto, Consulta Provinciale degli Studenti e Parlamento Regionale degli Studenti della Toscana insieme per una riflessione storica sul Giorno del Ricordo

Nel Giorno del Ricordo, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, le istituzioni e le rappresentanze degli studenti si ritroveranno sul tema del confine orientale, le foibe, l’esodo degli italiani, la lotta partigiana, italiana e slovena, e sulle centinaia di migliaia di morti che hanno segnato la storia degli ultimi 150 anni di quel territorio. L’iniziativa curata sotto il profilo storico dalla professoressa Luciana Rocchi e promossa dal Comitato Provinciale ANPI “Norma Parenti”, in collaborazione con la Provincia di Grosseto, la Consulta Provinciale degli Studenti ed il Parlamento Regionale degli Studenti della Toscana, verterà quindi sull’ampia questione messa in luce per mezzo dell’istituzione della ricorrenza avvenuta tramite la legge n. 92 del 30 marzo 2004. L’inizio dei lavori, previsto alle ore 15:30 presso la Sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi in piazza Dante Alighieri a Grosseto, sarà anticipato dall’introduzione e dai saluti di Francesco Limatola, Presidente della Provincia di Grosseto, e di Luciano G. Calì, Presidente del Comitato Provinciale dell’ANPI.
Una iniziativa che è possibile sintetizzare attraverso l’obiettivo di giungere ad una giornata di memoria osservante di tutte le memorie, delle foibe, degli esodati, delle stragi operate in Slovenia e al confine. Ovvero di una giornata di rispetto e non di oltraggio, di analisi storica e non di propaganda, di fraternità e non di odio, di pace e non di guerra: «In continuità con le proposte intraprese in abito nazionale ed internazionale dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – spiega Luciano Calì, Presidente del Comitato Provinciale dell’ANPI di Grosseto – occorre ricordare in primo luogo, e senza alcuna reticenza, l’orrore delle foibe e le sue vittime e, assieme, il dramma dell’esodo di tanti italiani. Guardiamo con compassione e rispetto a tutti gli innocenti colpiti da questa immane tragedia, ma nel perdurare dell’assordante silenzio verso “la più complessa vicenda del confine orientale”, non si può che stigmatizzare il silenzio verso l’aggressione dell’Italia fascista e gli innumerevoli efferati massacri che ne seguirono nonché le impunite responsabilità dei criminali di guerra. A 19 anni dall’approvazione della legge prevale una memoria vera e drammatica, ma che è parte di una memoria molto più grande, troppo spesso colpevolmente rimossa».
Per l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia occorre aprire una pagina nuova, in grado di restituire, nella sua interezza, il dramma delle terre di confine e del più ampio territorio slavo insieme alle incancellabili e criminali responsabilità del fascismo. Un modo per restituire alla ricerca storica quella funzione che oggi, frequentemente, viene invece occupata dalla politica con il rischio di veder accrescere nuovi nazionalismi, già drammaticamente protagonisti del novecento, senza riuscire a giungere a sanare le ferite del passato.