donne
Paola e Emma, due donne diverse….
Dedico queste righe al confronto tra due donne diverse. Una ho la fortuna di conoscerla da tempo, si chiama Paola ed è una operaia della Electrolux di Conegliano; l’altra per fortuna non l’ho mai frequentata, ma mi tocca spesso ascoltarla mentre pontifica a reti unificate, si chiama Emma e fa la presidente di Confindustria.
La prima è figlia di operai, la seconda invece è figlia di un industriale. Fatalità. Continua a leggere
“Le donne di Ribolla negli anni ’50, fra miniera e cooperativa”
Sabato 7 maggio, alle ore 15:30, nella Sala Conferenze dell’Archivio Storico Unicoop Tirreno di Ribolla, si terrà un incontro sulla storia delle donne di Ribolla nel quadriennio 1951-1954.
La giornata sarà introdotta da Enrico Mannari, responsabile Archivio Storico Unicoop Tirreno.
Interverranno:
Barbara Solari | Ricercatrice ISGREC e autrice del libro “Presenze femminili. Le Amiche della Miniera di Ribolla (1951-1954)”.
Carla Burgassi | Segretaria provinciale dello SPI-CGIL di Grosseto.
Marzia Prando e Vera Bartalucci | Auser di Ribolla.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il cortometraggio “La bandiera della pace” , realizzato da Cristina Berlini.
25 APRILE 2011 – DISCORSO DI MILENA FIDANZI (ANPI FOLLONICA SEZ.DONNE)
Buongiorno compagni.
Buongiorno a voi cittadini di ogni genere.
Un grazie da parte dell’ANPI sezione donne a tutti voi che siete presenti alla Celebrazione del 25 aprile
La più bella festa italiana, la festa della liberazione dal nazifascismo, la festa della libertà e della democrazia.
La lotta di liberazione ha restituito onore e dignità al popolo italiano. Dopo la vergogna del fascismo e della monarchia, cito qui soltanto le leggi razziali del 1938, dopo l’atrocità della guerra a fianco dei nazisti, dopo l’8 settembre 1943, con il paese lasciato allo sbando, sono i partigiani a scrivere la storia nuova del popolo d’Italia. Se non ci fosse stata la Resistenza, ci sarebbe stata soltanto la sconfitta militare del nazifascismo da parte delle truppe alleate, ma mai si sarebbe arrivati a conquistare quell’idea d’Italia degna del senso più alto delle parole CIVILTA’ e DEMOCRAZIA.
I PARTIGIANI AMANO L’ITALIA. Continua a leggere