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Alle compagne e ai compagni del Circolo di Rifondazione Comunista di Follonica e a tutti gli antifascisti presenti
Care compagne e cari compagni,
non potrò essere presente al vostro incontro di questa sera perché ho accettato da alcuni mesi di essere relatore al congresso della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica a Rimini e la distanza non mi permette di arrivare in tempo. Vi ringrazio dell’invito e in particolare il compagno Enrico Calossi. Me ne spiace molto per lo spirito unitario, che avete voluto dare all’iniziativa. Infatti da circa un anno sostengo che il movimento antifascista grossetano deve cambiare passo in direzione dell’unità democratica antifascista. L’ANPI da tempo si propone di arrivare agli “stati generali dell’antifascismo grossetano” e mi auguro che il vostro incontro possa essere uno dei passi di avvicinamento a questa scadenza. Ovviamente un breve intervento scritto non può sostituire la presenza fisica e un dialogo fraterno guardandosi negli occhi nel mondo attuale in cui la realtà virtuale pretende di sostituirsi alla realtà materiale e sensibile. Ma questo poco posso fare a sostegno del vostro lavoro.
Le due manifestazioni antifasciste dell’8 settembre scorso, nonostante la loro buona riuscita, pesano sulla coscienza di tutti i sinceri antifascisti grossetani. Lavorare seriamente per l’unità vuol dire non trovarsi in futuro in una situazione analoga.
È abbastanza ovvio che la posizione generale per cui l’antifascismo deve essere di classe sia condivisibile e di conseguenza non possa essere motivo di divisioni per ragioni teoriche e anche pratiche. Il fascismo di per sé secondo la teorizzazione di Gramsci, poi di De Felice, rappresenta la mobilitazione della piccola borghesia, spaventata dalla crisi economico-sociale e fuori dell’egemonia del movimento dei lavoratori. È quello che è successo negli anni Trenta del secolo scorso ed è quello che accade oggi, attraverso l’occultamento dello scontro tra le classi sotto l’ideologia nazionalista (“prima gli italiani”) e razzista contro i migranti che porterebbero via lavoro e risorse, contro ogni evidenza dei dati statistici ufficiali. Il fascismo è ancora oggi – come è sempre stato – la “carta di riserva” delle classi dominanti , ma un possibile avvitamento della crisi può farlo diventare il cane da guardia dei loro interessi attraverso soluzioni politiche autoritarie. Dunque anche l’antifascismo deve essere una risposta di classe e quindi occorre puntare all’unità dei lavoratori e di tutti i ceti meno abbienti. Questa per me è la base sociale dell’unità democratica e antifascista, che va difesa a tutti i costi.
Va in questa direzione anche l’analisi della fase politica nazionale e internazionale. Non voglio usare questa breve nota per condurre una lunga analisi, che potrà essere oggetto di uno dei prossimi momenti di discussione tra gli antifascisti grossetani. È sotto gli occhi di tutti che nell’intero pianeta domini un vento di destra e che il movimento dei lavoratori stia sulla difensiva rispetto ai diritti democratici elementari e alle proprie condizioni di vita e di lavoro. Democrazia e diritto al lavoro sono strettamente connessi tra loro. La conseguenza di questo è ancora la necessità di lavorare per l’unità di tutto il movimento democratico e antifascista. Regalare all’avversario ogni sia pur piccola frazione del movimento, compreso la socialdemocrazia più moderata ed infiltrata di ideologie neoliberiste e altre componenti democratiche ed umanitarie, rischia di riproporre un’idea degli anni Trenta, poi tardivamente autocriticata quanto si affermò il nazi-fascismo in tutta Europa, quella del “social-fascismo” di staliniana memoria.
Due parole per smentire che questa posizione dell’ANPI la appiattisca su quella del PD. Dico che è una critica strumentale, basta citare il No al referendum costituzionale nel 2016 per smentirla. Quella campagna referendaria è stata i banco di prova della “nuova stagione” dell’ANPI, in cui la nuova generazione degli antifascisti dell’ANPI ha preso il testimone da quella dei partigiani combattenti e ha difeso fino in fondo l’autonomia della nostra Associazione ed ha intenzione di continuare a farlo, come è accaduto nella severa autocritica dell’errore politico in occasione della manifestazione di Macerata. L’autonomia dell’ANPI, da tutti i partiti, compresi quelli “di sinistra”, è contemplata nel nostro Statuto nazionale e ribadita nei documenti congressuali ed ufficiali più recenti.
Infine non possiamo continuare nel malvezzo di un secolo e oltre del movimento dei lavoratori italiani per cui ogni diversità di natura teorica diventa quasi automaticamente una divisione organizzativa. Ciò ha sempre fatto il gioco dell’avversario di classe. Questo è il rischio nel ripresentarsi di situazioni come quelle dell’8 settembre scorso. Occorre fermarci finché siamo in tempo e costruire alacremente l’unità, in cui ciascuno si tiene le proprie idee teoriche pur nel confronto politico delle posizioni, ma tutti insieme lavoriamo su obbiettivi concreti e comuni.
Vi auguro buon lavoro con la speranza che ci siano altre occasioni di proficuo ed unitario confronto.
Grosseto, 10 ottobre 2018
A.N.P.I.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COMITATO NAZIONALE
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00192 Roma – Via degli Scipioni, 271 – Telefoni 06/3211949 – 3212345 –3212807 – Fax 06/3218495
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http://www.anpi.it – e-mail segreterianazionale@anpi.it oppure comitatonazionale@anpi.it
NOTA ORGANIZZATIVA
Il Comitato Nazionale ha assunto la decisione di chiudere anche quest’anno il
tesseramento del 2018 il giorno 31 dell’ottobre p.v. data entro la quale, come
previsto dal nostro Statuto, ogni struttura provinciale dovrà anche
predisporre, approvare e quindi inviare a Roma il proprio bilancio preventivo
per l’anno 2019.
Le tessere non distribuite andranno restituite all’Amministrazione dell’ANPI
nazionale così come dovranno pervenire in tempi celeri all’Organizzazione
(segreterianazionale@anpi.it) i dati finali del tesseramento del 2018 nel
modulo in allegato. I bilanci consultivi del 2018 dovranno essere approvati
entro il 31 marzo 2019 e anch’essi prontamente inviati a Roma.
La campagna di adesioni alla nostra Associazione per il prossimo anno si
aprirà con le GIORNATE DEL TESSERAMENTO del 17 e 18 novembre p.v.
che dovranno essere caratterizzate da un grande numero di iniziative diffuse
sul territorio e dal coinvolgimento di personalità della cultura e della società
civile che sostengono la nostra campagna di adesione all’Associazione. A tal
fine, vi giungerà al più presto una nota di lavoro dettagliata.
Occorrerà cogliere tutte le potenzialità che la campagna del tesseramento ci
offre in una difficile fase politica, per l’Italia e per l’Europa, che vede però una
notevole attenzione verso la nostra Associazione e il diffondersi attorno ad
essa di grandi aspettative.
Ricordiamo che, al momento della consegna, vanno fatti firmare e conservati
nelle sedi provinciali i cedolini attaccati alla tessera al fine di consolidare le
nostre anagrafi degli iscritti, di rispettare quanto previsto dalle nuove
normative legislative che soprassiedono alla privacy e di conoscere sempre
di più, e meglio la composizione sociale della nostra Associazione.
Vi informiamo, quindi, che nella prossima settimana vi invieremo il modulo di
domanda di iscrizione in una versione aggiornata. Sostituirà quello dello
scorso anno.
Cari saluti e buon lavoro
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
28/09/2018