Nel numero 167 di ANPINEWS le notazioni del presidente nazionale Carlo Smuraglia su migrazioni e secessione, a partire dalla visita alla stazione di Milano, affollata di persone in fuga dal proprio paese.
Mese: giugno 2015
In occasione dei 71 anni dalla strage di Niccioleta, il presidente provinciale dell’ANPI Nello Bracalari chiama all’appello i giovani
Il 13 giugno il Comune di Massa Marittima ha ricordato, con una manifestazione, gli 83 minatori uccisi a Niccioleta 71 anni fa da un battaglione di SS italiane e tedesche.
Pubblichiamo di seguito il discorso tenuto da Nello Bracalari, presidente provinciale dell’ANPI di Grosseto, in occasione della celebrazione.
“All’inizio di questa doverosa manifestazione celebrativa in onore degli 83 minatori trucidati dai nazifascisti voglio ricordare che quest’anno, in occasione del 70° della liberazione d’Italia, tra i promotori dell’iniziativa oltre alle Istituzioni e l’ANPI vi è anche la compartecipazione delle organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL proprio per sottolineare il contributo della classe operaia alla guerra di liberazione.
Alcuni giorni or sono, Eugenio Scalfari, una delle menti più acute del giornalismo italiano, partendo da un giudizio differenziato di Macchiavelli e Giucciardini e analizzando i successivi “accadimenti” storici, sottolineava come il nostro Stato compare sulla scena europea con un ritardo di tre secoli rispetto agli altri e che questo ritardo ebbe un’influenza terribilmente negativa soprattutto per la cultura del BENE COMUNE e della partecipazione del popolo all’andamento della vita pubblica.
Questo giudizio è condiviso in maniera quasi unanime da tutti gli storici, ma credo che si possa altresì affermare che la Resistenza e la lotta di liberazione abbia segnato almeno in parte l’inizio di una inversione di tendenza da questo assunto culturale.
Credo che a sostegno di questa affermazione vi è stata la lotta dei lavoratori delle fabbriche del nord Italia per salvare le fabbriche stesse dal sabotaggio distruttivo dei nazifascisti in ritirata. Un esempio di questo fu il sacrificio degli 83 minatori, che oggi ricordiamo, uccisi per aver manifestato la loro volontà di voler difendere la miniera da eventuali atti di sabotaggio.
E’ stato questo un luminoso esempio di difesa del BENE COMUNE compiuto dai minatori di Niccioleta, come lo fu in generale quello della classe operaia italiana che orientò le forze politiche e sociali per la ricostruzione del paese e, sul terreno istituzionale, per la realizzazione di un avvenimento forse più unico che raro quale fu la partecipazione di massa alla costruzione della nostra Costituzione.
Le costituzioni sono state in generale materia di studiosi e luminari, ma la nostra Carta costituzionale ha visto la sua formulazione oltre che dalla commissione dei 75 parlamentari dell’Assemblea costituente anche da una larga discussione di popolo. Se ne discuteva ovunque, nelle sezioni di partito, nelle piazze e nei bar, nel sindacato. La CGIL era allora il sindacato unitario di tutti i lavoratori italiani e all’epoca svolgeva anche funzioni di avviamento al lavoro. Ricordo le accanite discussioni in particolare sull’art. 1 (nome della repubblica) sull’art. 7 (riconoscimento del concordato) sull’ art. 41. (iniziativa economica privata libera) sull’art. 44 ( sulla proprietà terriera).
Si discuteva in maniera accanita, si litigava, ma alla fine prevaleva la consapevolezza di ricercare un punto di incontro, un COMPROMESSO, parola spesso derisa, ma che consentì allora di realizzare quella Costituzione definita oggi tra le più belle del mondo.
Crediamo che il venir meno di quello spirito, o quantomeno una sua attenuazione, siano la causa che ha portato, assieme ad una grave crisi economica, anche ad una crisi politica e morale che ha investito il nostro Paese e l’Europa intera.
E’ per queste ragioni profonde che noi riteniamo che debba essere seriamente RIMEDITATO il periodo storico della Resistenza, per trarne la convinzione e la forza per una NUOVA RIPARTENZA.
La crisi è grave, profonda, ed ha portato ad uno scoramento, al rifugiarsi fuori dalle vicende della vita politica e sociale. NO, noi, come modesti rappresentanti e protagonisti di quel periodo storico, non possiamo venir meno a questo dovere, ma dobbiamo cercare, ognuno di noi, a portare il proprio contributo per riprendere quel cammino interrotto.
70 anni fa i figli dei minatori di Niccioleta, insieme agli altri giovani di allora, parteciparono da protagonisti alla ricostruzione della vita economica, politica e sociale del nostro Paese che il fascismo aveva portato alla rovina. Lo fecero ricostituendo gli strumenti insostituibili della democazia, i partiti, i sindacati e le altre organizzazioni sociali e culturali.
Ed OGGI, anche se il comportamento di una parte degli uomini della vita politica e dell’amministrazione della vita pubblica non è certo edificante LA VIA MAESTRA rimane quella, non vi possono essere altre soluzioni democratiche.
Per questo, permettete a noi delle generazioni che hanno vissuto la fase della Resistenza e della costituente di rivolgere un CALDO APPELLO a tutti i cittadini ed in particolare ai giovani di oggi di essere protagonisti di questa nuova fase storica: CRITICATE, ma PARTECIPATE per realizzare la piena affermazione dei diritti costituzionali al lavoro, al sapere, alla salute.
In particolare diciamo loro di usare pienamente un diritto che è stato conquistato per tutti, quale è il DIRITTO DI VOTO che abbiamo sognato durante la dittatura fascista e nel corso della Resistenza. NO, questo diritto non lo possiamo lasciare inutilizzato.
Crediamo che tutto ciò non sia retorica ma ,come affermava Piero Calamendrei, è solo sviluppando la memoria attiva della Resistenza che rendiamo onore a chi si è sacrificato per quella causa e, nel contempo, possiamo salvarci dal decadimento”.
Nello Bracalari, Niccioleta (Massa Marittima) 13 giugno 2015
Anche Sorano celebra la Liberazione, sabato 13 giugno
Anche Sorano celebra la Liberazione. Sabato 13 giugno, a partire della 10.30, una serie di incontri ricordano quanti hanno combattuto per liberare il territorio. Si inizia con la deposizione della corona alla lapide dedicata a Ezio Lombardi, soranese trucidato alle Fosse Aredeatine.
A seguire il sindaco Carla Benocci, di fronte al Municipio, ricorderà i nomi di tutti i caduti, militari, civile e partigiani. Saranno suonati l’inno d’Italia e la Marsigliese, in omaggio al console onorario di Francia a Firenze Isabele Mallez, che sarà presente in ricordo delle truppe coloniali inquadrate nell’esercito francese, che per prime entrarono insieme agli alleati a Sorano, nelle notte tra il 13 e 14 giugno 1944. Nei giorni successivi furono occupate in una serie di duri scontri con le truppe tedesche, che costarono la vita a molti soldati, tra cui un giovane sottotenente francese.
Durante la successiva cerimonia che si svolgerà nella sala del consiglio comunale, introdotta dal sindaco Carla Benocci, l’amministrazione comunale renderà omaggio con una pergamena ricordo a Rossana Banti, che vive da moltissimi anni nel soranese, giovanissima partigiana dei Gap romani e che pochi mesi fa, a distanza di settanta anni, ha ricevuto le alte onorificenze che le erano state assegnate dalle autorità inglesi per la preziosa e instancabile opera che aveva svolto con i servizi operativi britannici. Riconoscimenti alla memoria verranno consegnati ai familiari di Ezio Lombardi, del giovanissimo concittadino Irno Biondi, morto in un campo di prigionia per soldati italiani in Germania, del coraggioso comandante partigiano Mario Salera, di Mario Ghiara, collaboratore con le bande partigiane che operavano nella zona. Infine un riconoscimento verrà consegnato al console Mallez.
La manifestazione sarà conclusa da Emilio Bonifazi, presidente della Provincia.
15 giugno, 71° anniversario della liberazione di Grosseto. Ecco il programma delle celebrazioni
Era il 15 giugno 1944 quando Grosseto fu liberata dall’occupazione nazifascista. E proprio per celebrare la Grosseto liberata il Comune organizza una serie di appuntamenti,dal 12 al 15 luglio, in collaborazione con ANPI e Isgrec (Istituto storico grossetano per la resistenza e l’età contemporanea) Regione, Comune e Provincia di Grosseto, Istituto storico della Resistenza di Modena, Fiab Grossetociclabile, Unicoop Tirreno, Spi CGIL, Lega delle Cooperative, Uscita di Sicurezza, ToscanaNovecento, CESVOT e Comune di Magliano in Toscana.
Quattro giorni di eventi che prenderanno il via venerdì 12 giugno, alle 17, con la commemorazione dei martiri di San Leopoldo, che avverrà proprio all’omonima chiusa, a Marina di Grosseto, dove sarà posto un pannello che illustra la strage nazista del 12 giugno. Sarà presente il sindaco Emilio Bonifazi, Nello Bracalari, presidente provinciale dell’ANPI, e don Franco Cencioni.
Sabato 13 il Cassero ospita il concerto “Questo è il fiore del partigiano”, uno spettacolo che unisce la musica dell’Ensemble Banda Libera (Marco Dieci, Gigi Cervi, Francesco Coppola, Chris Dennis, Lucio Gaetani) alle narrazioni di Claudio Silingardi. Un modo per ricordare la conclusione della guerra, del fascismo, e dell’occupazione tedesca a Grosseto.
Domenica 14 , invece, con “Pedalare, Resistere, Pedalare” si percorrerà un nuovo itinerario della memoria, destinazione Campospillo, nel Comune di Magliano, luogo-simbolo della deportazione degli antifascisti grossetani, promossa da Fiab Grosseto Ciclabile.
Le celebrazioni si concludono lunedì 15, con due appuntamenti: alle 10, la sala consiliare del Comune di Grosseto ospita la commemorazione ufficiale, tra gli altri, del sindaco Emilio Bonifazi e del prefetto Anna Maria Mazone e del presidente dell’Isgrec Adolfo Turbanti.
Luciana Rocchi, direttrice dell’Isgrec, interverrà su Resistenza-Resistenze. I progressi di una ricerca in corso; Gianluca Della Maggiore (Istituto storico della Resistenza di Livorno) e Barbara Solari (Isgrec) presenteranno il portale Toscana Novecento, promosso dalla Regione Toscana con i contributi scientifici di tutti gli istituti della Resistenza toscani.
Interverranno anche Marcella Parisi e gli studenti del Liceo artistico – Polo Bianciardi di Grosseto, che insieme ad Elena Vellati (Isgrec) proporranno una riflessione su La storia “multilingue”tra ricerca, didattica, comunicazione.
Alle 17, sempre dalla sala del consiglio, muoverà un corteo diretto a Porta vecchia, per deporre una corona di alloro alla lapide dedicata ai partigiani caduti.
il 15 giugno è il 71° anniversario della liberazione di Grosseto. Ecco le iniziative in programma
Il 15 giugno 2015 ricorrere il 71° anniversario della liberazione di Grosseto. L’appuntamento è alle 17 nella sala del consiglio comunale; da qui partirà un corteo che si concluderà con la deposizione di una corona d’allora alla lapide del partigiani caduti a Porta Vecchia.
A seguire, esibizione del Coro partigiano dell’ANPI di Rosignano Montignoso.