STATI GENERALI DELL’ANTIFASCISMO APPELLO ALLE ELETTRICI E AGLI ELETTORI PER UN VOTO ANTIFASCISTA

Il prossimo 26 maggio saremo chiamati ad esprimere il nostro voto per il rinnovo del Parlamento europeo e di sedici amministrazioni comunali in provincia di Grosseto. E’ un passaggio fondamentale della vita democratica, nel quale dobbiamo far contare la nostra presenza di donne e uomini liberi per decidere il futuro del Continente e delle comunità locali. Per questo tutte le associazioni riunite negli Stati Generali dell’Antifascismo Maremmano hanno deciso di fare un appello alle elettrici, agli elettori, ai partiti politici e ai movimenti civici coinvolti in questo turno elettorale. Non vogliamo dare indicazioni di voto, ma chiediamo ai cittadini di scegliere quelle liste e quei candidati che si riconoscono nell’antifascismo, un valore trasversale che, in un sistema democratico, deve appartenere a tutti. Inoltre sottolineiamo l’esigenza di alzare il livello del dibattito pubblico per consentire alle cittadine e ai cittadini di esprimere un voto ragionato e consapevole sugli scenari che le diverse proposte politiche propongono. Riteniamo che mai come oggi la nostra società abbia bisogno di appoggiarsi sugli ideali della pace, della solidarietà, dell’equità e della giustizia sociale per dare una risposta alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo a tutti i livelli. Auspichiamo che dalle prossime elezioni uscirà un’Europa positiva, proiettata nel futuro, antifascista e antirazzista; così come ci auguriamo di vedere nuove amministrazioni locali efficienti e libere dal razzismo e neofascismo. E’ innegabile che sia in atto un allarmante spostamento verso una destra illiberale, con paesi importanti che si consegnano a governi antidemocratici. Anche in Europa assistiamo al decadimento della politica e al riemergere del peggiore razzismo, che vede nel diverso un nemico e ad un incattivimento dei rapporti umani; parole e concetti orrendi che credevamo definitivamente consegnati alla storia, tornano di uso corrente, entrando in modo preoccupante nella normalità. Questa è una delle risposte che viene data alla crisi economica che ci investe e purtroppo trova spazio tra chi è spaventato dalla mancanza di futuro, tra chi sI sente solo e non ascoltato, ma fortunatamente è solo una delle risposte. Noi chiediamo ai cittadini maremmani di ascoltare tutte le altre proposte, mantenendo come punto di riferimento i valori democratici e solo all’interno di questi scegliere gli amministratori locali e i nostri rappresentati al Parlamento Europeo. Chiediamo di non aver paura, ma di avere speranza, di vedere nella diversità di popolazione una ricchezza sociale, di essere parte del cambiamento per uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta; tutti insieme risvegliamo lo spirito umanitario e di solidarietà che da sempre contraddistingue noi europei. Ci rivolgiamo anche ai partiti e al civismo che concorreranno alle elezioni, chiedendo loro di dichiararsi apertamente antifascisti e antirazzisti, all’interno di questi principi universali devono svilupparsi i vari programmi, ispirati a visioni diverse, ma sempre democratiche. Quelle che ci aspettano quindi sono elezioni importanti, in cui tutti noi possiamo dare un segno, possiamo dimostrare che la nostra democrazia è forte, che tutti noi ci riconosciamo nei valori della nostra Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e che da questi non vogliamo allontanarci.

Pubblichiamo di seguito il documento approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo Provinciale dell’ANPI del 10 maggio 2019

Anpi Grosseto Il Comitato Provinciale dell’ANPI ha dato una valutazione positiva qualitativa e quantitativa della celebrazione del 25 aprile. Essa è stata turbata da un incidente, su cui l’ANPI non può sottrarsi dal dare una valutazione chiara e netta, che il movimento antifascista si aspetta da noi. All’indomani dello scorso 8 settembre, allorché manifestammo separatamente contro lo svolgimento nei pressi della città della festa nazionale di una formazione politica dichiaratamente composta da neo-fascisti, il presidente provinciale dell’Anpi scrisse a Maremma Antifa il seguente sms: “…abbiamo avuto un bel successo: mille persone in piazza contro il fascismo è un dato storico per Grosseto. Fossimo stati insieme sarebbero state di più. Anche questo impegna tutti noi a superare le divergenze, chiarendo ciò che resta da chiarire. Il nostro popolo vuole unità. Non possiamo deluderlo. (…) Vorrei incontrarmi con voi per una chiacchierata preliminare, da far seguire da una riunione più strutturata”.
La risposta, a lungo sollecitata da più parti, è di fatto arrivata solamente a fine marzo attraverso il plateale rifiuto dell’invito agli Stati Generali dell’Antifascismo Maremmano. Un rifiuto accompagnato da un comunicato provocatorio ed intenzionalmente offensivo nei confronti dell’Anpi, sfociato in seguito nella scomposta contestazione della celebrazione del 25 Aprile.
Le urla udite alla partenza del corteo, reiterate lungo il suo percorso da parte di alcuni “contestatori”, anche se formalmente indirizzate al sindaco di Grosseto avevano chiaramente nel mirino la stessa Anpi, colpevole dell’inaccettabile accusa di averlo “invitato”. A queste persone è doveroso rammentare che il Comune era presente, al pari dell’Associazione dei Partigiani, in qualità di promotore della manifestazione. Al sindaco, come già avvenuto nel passato, abbiamo certamente molto da rimproverare. Siamo tuttavia capaci di distinguere il momento in cui egli rappresenta legittimamente la città, rispetto ad azioni che altresì lo vedono partecipe di atti politici negativi compiuti dalla maggioranza che lo sostiene.
Impossibile, infine, non menzionare quanto avvenuto lungo Corso Carducci, con alcune persone che hanno provato ripetutamente ad impedire allo striscione dell’Anpi, quale organizzatrice della manifestazione, di prendere il proprio posto alla testa del corteo: ostruire la via con aste di bandiere di partito è stato un atto di intollerabile prevaricazione!
Nondimeno l’intimazione di Antifa al sindaco di non presentarsi in piazza ha connotati illiberali ed agghiaccianti, con rimandi ai toni sinistri dello squadrismo prodromici ad una deriva estremista quanto autolesionista. Vogliamo credere nella inconsapevolezza dei responsabili, tuttavia senza una nostra forte reazione questi gesti potrebbero danneggiare gravemente l’Antifascismo, isolandolo dalla coscienza civile e democratica dei nostri concittadini. In gioco vi è infatti la libera espressione del pensiero. Si può dissentire, ma senza negare ad alcuno l’esercizio di questo diritto sancito dalla Costituzione, costata lacrime e sangue nella guerra di Liberazione.
Tutte queste azioni, in assenza di doverose scuse, rendono impossibile ogni futura interlocuzione. E’ opportuno ricordare che i Partigiani si sono liberamente associati dando vita all’Anpi, che ne è l’unica e legittima rappresentante riconosciuta. Non si può aggredire l’Anpi senza recare offesa a chi si è battuto, armi in pugno, contro il fascismo e per la libertà. La difesa della memoria, quale lascito politico e culturale, è difatti in piena continuità con la Resistenza. Per queste ragioni l’Anpi merita ed esige rispetto.
Mancando un chiaro ed inequivocabile ripensamento, Antifa e suoi fiancheggiatori non saranno graditi alle manifestazioni promosse o che vedano la partecipazione dell’Anpi; se necessario faremo ricorso anche alle garanzie di legge per tutelarci dal rischio di nuove provocazioni.
Il nostro Antifascismo è inclusivo. Come confermato nel corso degli Stati Generali del 30 marzo scorso, si rivolge a tutte le cittadine ed i cittadini democratici che si riconoscono nella Costituzione e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, al di là delle rispettive collocazioni culturali e politiche, rivendicandone la completa attuazione.
Vogliamo unire gli Antifascisti con un costante richiamo ai grandi valori e al ruolo insostituibile delle istituzioni repubblicane e democratiche. Non può esservi spazio per chi sceglie di dividere ed indebolire il movimento antifascista per riprodurvi divaricazioni proprie del conflitto tra i partiti sull’attività del governo, prendendo il colossale abbaglio di vedere in ciò il “sol dell’avvenire”.
Più saremo uniti ed autorevoli, in misura maggiore riusciremo a contribuire al superamento dei problemi la cui mancata soluzione genera il clima che alimenta la destra estrema.
Lo stiamo facendo e continueremo a farlo, perché sconfiggere il crescente attivismo dei neo-fascisti indurrà le autorità ad abbandonare una tolleranza che incoraggia tali formazioni ad osare, per meri interessi elettorali, ciò che non è permesso dalla legalità repubblicana.
Speriamo di aver portato argomenti utili a una seria e responsabile riflessione a cui invitiamo tutti gli antifascisti.
COMITATO PROVINCIALE ANPI GROSSETO
Li 10 maggio 2019