• L’uccisione dello squadrista grossetano Ivo Saletti, per un colpo esploso da dietro una siepe al termine di una spedizione punitiva a Roccastrada, scatena ritorsioni generalizzate, con l’assassinio a sangue freddo di una decina di contadini e l’incendio di abitazioni e fienili. I primi a cadere sono il sessantenne Tommaso Bartaletti e suo figlio Guido, incontrati dai fascisti nei pressi del paese; al rumore degli spari i cittadini si chiudono in casa, inseguiti dagli squadristi che uccidono a rivoltellate e a pugnalate Angiolo Barni, Vincenzo Tacconi, Francesco Minocchieri, Luigi Nativi, Tizio Checcucci, Giuseppe Regoli, Giovanni Gori e il sessantottenne pastore Antonio Fabbri (la figlia del quale è ferita gravemente). Vengono bruciate 17 case (la magistratura spicca una cinquantina di mandati d’arrest 15 contro comunisti e anarchici e 33 contro fascisti: i «sovversivi» sono catturati, l’ex tenente Dino Castellani e i suoi squadristi restano latitanti). [Franzinelli1]
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