L’ANPI, a pochi giorni dalla consultazione elettorale, apre la sua riflessione sull’esito del voto referendario: “Desidero ringraziare tutti gli iscritti all’ANPI, gli attivisti, gli antifascisti – dichiara Carla Nespolo, Presidente nazionale – che si sono generosamente impegnati nella campagna referendaria a difesa dei valori e dello spirito della Costituzione. Ha prevalso il Sì, ma l’esito del referendum è stato ben lontano dal risultato plebiscitario che i promotori della riforma avevano immaginato, e molto distante dal voto del Parlamento, che nella quasi totalità dei suoi membri aveva votato a favore della riforma stessa. Si apre oggi una nuova fase in cui occorrerà contrastare gli effetti negativi del taglio dei parlamentari. Urge una nuova legge elettorale, che dovrà garantire la libera scelta da parte degli elettori e la tutela della rappresentanza, con particolare riferimento alle opposizioni, alle donne, alle minoranze linguistiche e territoriali in generale”.
Al riguardo del voto per il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari e sulla tornata amministrativa e regionale, anche il presidente provinciale Flavio Agresti fa le proprie considerazioni: “Il 30% dei voti al NO non sono poca cosa; essi sono una garanzia contro derive allarmanti che potrebbero prender corpo nel nostro Paese, avendo questa vicenda messo in circolo istinti intrinsecamente antidemocratici, per quanto in buona fede da parte della maggioranza degli elettori. Adesso i sostenitori del SI dicono che la loro vittoria apre un percorso di “riforme”. Se nel dopo Referendum non vi saranno le necessarie iniziative da parte dei vincitori, le solleciteremo; se quelle eventualmente proposte saranno finalizzate alla valorizzazione del parlamento, noi le sosterremo con tutta la nostra forza e determinazione. Se invece dovessimo sentire ragionamenti per i quali il pronunciamento del Paese sulla rappresentanza è l’anticamera ad ulteriori giri di vite ai danni degli eletti dal popolo, la nostra reazione sarebbe durissima come non mai per difendere la Costituzione e lo spirito della Resistenza”, conclude al riguardo Agresti.
Altro punto riferito al voto del 20 e 21 settembre è la soddisfazione dell’ANPI provinciale per lo scampato pericolo dell’avvento al governo della Toscana di una destra egemonizzata dalle sue componenti illiberali, che avrebbe stravolto il volto della regione, il suo spirito pubblico oltre agli assetti economico-ambientali e civili: “Auguriamo buon lavoro al nuovo presidente Giani e a tutto il Consiglio regionale eletto – prosegue Flavio Agresti – collaboreremo nel segno della Costituzione e dei valori che la ispirano: l’antifascismo prima di tutti, la democrazia, la libertà e la dignità degli esseri umani, contro ogni forma di razzismo e di esclusione, l’uguaglianza e l’accoglienza. Ottimo il risultato di Follonica. Competevano, da una parte, soggetti tutti riconducibili all’antifascismo, riconfermati alla testa dell’Amministrazione; dall’altra, sia forze democratiche, con le quali vogliamo dialogare, sia componenti politiche che sul fascismo non hanno mai detto una parola chiara, consentendo il concorso di chi si professa ancora fascista”.
All’interno dell’ambito dell’iniziativa nazionale “chi semina memoria raccoglie futuro” la sezione ANPI di Grosseto “Elvio Palazzoli” ha inoltre indetto la prima giornata del tesseramento 2020, invitando tutte le iscritte e gli iscritti, i simpatizzanti e i cittadini antifascisti a rinnovare la propria tessera o ad iscriversi per la prima volta all’ANPI; l’appuntamento è fissato sabato 26 settembre, dalle 10 alle 13, al centro commerciale “Europa” di Via Repubblica Dominicana nella saletta predisposta secondo le regole anticontagio al piano terra di fronte all’ingresso. L’iscrizione all’ANPI vuol dire non solo rinnovare la memoria dei valori della Resistenza, ma soprattutto farli vivere nel presente chiedendo di attuare i principi della nostra Costituzione.
Mese: settembre 2020
Al referendum votiamo “NO” per la difesa e lo sviluppo della nostra democrazia!
In Il 20-21 settembre prossimi saremo chiamati alle urne per il rinnovo di alcune Amministrazioni comunali, tra le quali quella di Follonica, e di alcune Regioni, inclusa la Toscana, nonché per rispondere al quesito referendario sul taglio del numero dei parlamentari. L’Anpi non entra nella contesa tra le parti politiche, ma sente la responsabilità di richiamare l’attenzione dei cittadini sul rischio si una svolta antidemocratica e sull’importanza di questo passaggio elettorale, per l’incidenza nella nostra vita dei problemi sui quali nell’occasione ci pronunceremo, tanto più che le scelte di accorpare materie tanto diverse e di farci votare in estate difficilmente consentiranno agli italiani di esprimersi in modo informato e responsabile. Il mondo sta rischiando una grave recrudescenza del Covid-19: chi ha negato e nega l’emergenza, ritardando cure e tutele efficaci, e chi, al fine di speculare politicamente, continua a spararne grosse su un virus che sarebbe ormai vinto e rivendica piena libertà dei comportamenti espone tutti al pericolo che in una ulteriore recessione economica nel prossimo autunno, con insostenibili conseguenze sia sociali che sanitarie. Ne consegue la necessità di sconfiggere il negazionismo, anche elettoralmente, mettendo in primo piano il rispetto delle misure sanitarie contro l’epidemia, unitamente all’adozione di una politica economica lungimirante e giusta che costituisca un modello di vita e di consumo più evoluto e responsabile.La chiave è la lotta alle crescenti disuguaglianze sociali, tramite una distribuzione più equa della ricchezza e un sistema di welfare che tuteli i più deboli e indifesi. E’ la creazione di lavoro senza compromettere la natura, ma in perfetta armonia con essa. Il riscaldamento climatico annuncia l’apocalisse ecologica se non ripensiamo lo sviluppo, modellandolo sugli imperativi di un nuovo umanesimo, poiché quella ambientale è una questione che abbraccia ogni aspetto della nostra esistenza e direttamente ci riconduce all’uomo.
L’occasione è offerta dalla destinazione delle ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa, grazie all’impegno del governo italiano e di chi l’ha spalleggiato. E’ forte il rischio della dispersione in mille rivoli di quei soldi, mentre Confindustria ha già fatto ruvidamente sapere che vuole tutto per sé. L’impresa ha diritto al giusto profitto, ma deve prioritariamente onorare la responsabilità sociale ad essa assegnata dalla Costituzione, nei cui valori si trova la traccia per l’investimento dei finanziamenti adesso disponibili. La riduzione dei deputati e dei senatori non è un tabù: ma una cosa è proporla nel quadro di una politica che valorizza le Assemblee elettive, altro è se viene motivata dalla volontà di ridurre la spesa, come se la democrazia contasse meno di un pugno di euro. Essa non è mai uno spreco; è sempre un investimento. D’altronde dei contrappesi che erano stati individuati, quali una nuova legge elettorale proporzionale, indispensabile per dare voce a tutti i territori e a tutte le culture politiche. Se ci sono privilegi è su quelli che si dovrebbe agire; se c’è un problema di qualità del personale politico, questo risale alla società e ai partiti che lo esprimono, non alle istituzioni. Perciò ci rivolgiamo agli elettori chiedendo loro di recarsi ai seggi e di esprimere un voto ragionato, un voto prima di tutto antifascista ed ecologista, che apra una nuova prospettiva di benessere per tutti gli italiani. Votiamo per forze progressiste e democratiche, che hanno a cuore la libertà e la pace, la solidarietà e l’uguaglianza, con la testa e i piedi nell’anima viva della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, e nella coeva Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo!
Al referendum votiamo “NO” per la difesa e lo sviluppo della nostra democrazia!