ANPInews n. 240 – 28 marzo/4 aprile 2017

Su questo numero di ANPInews (in allegato):

APPUNTAMENTI

► “Continuando il buon cammino. L’ANPI dai partigiani ai giovani, per la Costituzione, l’antifascismo e la democrazia”: giovedì 6 aprile a Roma iniziativa pubblica promossa dall’ANPI nazionale. Interverranno, tra gli altri, Carlo Smuraglia, intervistato da Bianca Berlinguer, e Tomaso Montanari, Presidente nazionale di Libertà e Giustizia

ARGOMENTI

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

► Partendo da una netta presa di posizione antifascista e antinazista di una Giunta comunale, torniamo a proporre il tema della necessità di Istituzioni più chiaramente e nettamente antifasciste

► Il 25 aprile e i due Salvini

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Lo avrai camerata Kesselring

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

Piero Calamandrei

Relazione all’assemblea annuale di sezione del 11 marzo 2017

Care compagne e cari compagni,
questa è la quinta volta che la nostra sezione si riunisce dalla sua fondazione per discutere della situazione politica attuale, del bilancio del piano di lavoro dello scorso anno, del lancio di quello per l’anno in corso, del consuntivo economico 2016 e dell’eventuale rinnovo degli organismi dirigenti.
L’indicazione ci viene dal regolamento nazionale e dalla relazione della Presidenza Provinciale all’ultimo Comitato Direttivo Provinciale, che è la premessa del nostro incontro. Non è il caso di condurre un’analisi politica dettagliata, che è contenuta nelle relazioni degli anni precedenti, nei recenti documenti congressuali nazionali e provinciali. La situazione attuale conferma quanto avevamo affermato, anche alla luce della vittoria delle nostre ragioni del no al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, da cui è uscita per la seconda volta in dieci anni tutelata la nostra Carta Costituzionale repubblicana, democratica e antifascista.
Il panorama internazionale è preoccupante per l’incremento dei pericoli di guerra, legati all’elezione di un personaggio razzista e guerrafondaio alla presidenza degli Stati Uniti e al diffondersi di un’ondata populista e reazionaria, che sta prendendo piede in Europa e che trae vigore da quella elezione. Questo ci sembra una risposta ai disastri provocati dalla crisi economica internazionale, che tenta di occultare le crescenti disuguaglianze sociali (ritornate ai livelli del 1929) sotto le differenze razziali e sotto il problema delle migrazioni dal sud del pianeta, povero, affamato e destabilizzato dalle guerre, verso il nord sviluppato, che molto spesso quella povertà e quelle guerre ha provocato. L’Europa, governata dalle politiche oligarchiche neo-liberiste, sembra non rappresentare un’alternativa credibile, ed è sempre più necessario un cambiamento radicale di rotta, che metta in salvo i valori democratici e antifascisti del Manifesto di Ventotene. Purtroppo l’unico personaggio pubblico, il quale sostiene coerentemente che è in corso la “terza guerra mondiale a pezzi”, è papa Francesco.
La sconfitta del governo Renzi nell’avventura dello stravolgimento della Costituzione ripropone identici i problemi che erano sul tappeto nel 2013 all’inizio della legislatura, che volge al termine: una legge elettorale, che salvaguardi in primo luogo la rappresentanza democratica del paese e poi la sua governabilità; un piano nazionale del lavoro, che metta al centro l’occupazione in particolare quella giovanile con forti politiche economiche espansive, che viceversa nella recente e attuale esperienza governativa sono state timidissime e legate solo all’insufficiente leva fiscale. Queste due questioni sono state sostenute con forza e con coerenza negli ultimi anni dalla nostra Associazione Nazionale.
Nel corso della campagna referendaria il ruolo dell’ANPI è stato decisivo, confermando la decisione congressuale, nonostante i tentativi esterni e in certa misura anche interni di indebolirne la posizione. La nostra Associazione su scala nazionale, ma anche a Grosseto, è stato l’asse portante della rete dei 650 comitati per il No e una generazione di nuovi militanti antifascisti ha potuto sperimentarsi in questa battaglia decisiva, la prima vera e dura prova della “nuova stagione dell’ANPI”. Negli ultimi anni non si era mai tanto parlato dell’ANPI e delle sue posizioni, abbiamo perso alcuni iscritti, ma molti nuovi sono venuti ad ingrossare le file dell’Associazione. In questo senso come direttivo di sezione, in parziale dissenso dalla Presidenza nazionale e in accordo con quella Provinciale, ci siamo pronunciati per il mantenimento dei comitati per il no e per la loro trasformazione in Comitati per l’applicazione della Costituzione, intesi come organismi di massa unitari con la sola discriminante antifascista, che a nostro avviso non devono farsi carico di ipotesi di aggregazioni politiche, che rimangono appannaggio delle forze e dei partiti politici, il cui ruolo costituzionale è da noi ampiamente ed ovviamente riconosciuto.
Un’altra questione balza agli occhi di tutti, anche alla luce delle recenti vicende cittadine: quella dell’unità antifascista, che è stata alla base della lotta di Liberazione e la cui lacerazione ha sempre portato disastri politici e sociali nel nostro paese. Essa è questione principale per la democrazia italiana, che con il fascismo e con la pre-esistente vocazione autoritaria dello stato nazionale non ha mai fatto i conti fino in fondo. Si è visto anche negli avvenimenti delle ultime settimane come essa si è costituita con difficoltà e con qualche oscillazione interna. Il fatto di essere riusciti per la nostra specifica azione politica e organizzativa, sempre coordinata con la Presidenza Provinciale, a mobilitare tutte le forze politiche cittadine antifasciste (dal PSI e dal PD fino alla cd “sinistra alternativa”) nel presidio di sabato 18 febbraio us contro l’emergere del neofascismo, è la prova della bontà del nostro lavoro. In tal senso può essere maturo porre all’ordine del giorno la costituzione di un comitato antifascista unitario. Il pericolo più grande che individuiamo in questa situazione grossetana è il rischio dell’indifferenza della cittadinanza, rispetto alla quale la riuscita di massa del presidio antifascista del 18 febbraio è una significativa controtendenza.
Si apre proprio in questi giorni – con le dichiarazioni del primo cittadino, che dovrebbe rappresentare i valori costituzionali e antifascisti nella nostra città – il rischio concreto della rottura istituzionale e politica dell’unità antifascista. La nostra richiesta pubblica – è uscita ieri la lettera aperta del ns presidente provinciale – è che le istituzioni locali come quelle nazionali mostrino il loro “volto antifascista”, coerente con la Carta Costituzionale. In mancanza di questo o anche in presenza di qualche dichiarazione ispirata al revisionismo strisciante la nostra Associazione saprà trarre i comportamenti politici conseguenti.
Dicevo che il tesseramento su scala nazionale e provinciale non ha subito rilevanti flessioni, anzi è in crescita, viceversa quello della nostra sezione si è fermato nel 2016 a 146 iscritti, in flessione rispetto agli anni precedenti per il mancato apporto di alcuni “collettori”, a cui non credo dobbiamo attribuire un significato politico specifico, che sarebbe difficilmente interpretabile in quanto sarebbe di segno radicalmente opposto. Comunque credo che possiamo fare di più e meglio, in questo va riconosciuto l’impegno dei “collettori” e in particolare dell’attuale responsabile del tesseramento, alla cui relazione rimando per i dettagli. Non abbiamo saputo concretizzare dal punto di vista organizzativo l’enorme lavoro svolto in tutto il 2016 nella mobilitazione referendaria ed antifascista. Rimane aperto comunque il problema più grosso, cioè il processo di trasformazione degli iscritti (o almeno di parte di essi) in militanti.
Per il bilancio rimando alla relazione del tesoriere di sezione Manfredo Chiezzi.
Va segnalato il recente netto miglioramento dei rapporti con l’ISGREC negli ultimi mesi verosimilmente con il cambio della direzione dell’Istituto.
Veniamo al piano di lavoro. Lo scorso anno avevamo deliberato insieme al congresso di sezione i seguenti obbiettivi:
1. ritorno al numero di tesserati del 2013 (almeno 200), Responsabile Romeo Carusi; questo obbiettivo non è stato conseguito;
2. aumentare la presenza delle compagne nella sezione e negli organismi dirigenti, Responsabile Cristina Citerni; anche questo obbiettivo storico della sezione non è stato conseguito
3. 4^ edizione di “A scuola di Costituzione” Responsabili Beppe Corlito e Francesco Ladu; il raggiungimento di tale obbiettivo è la cosa più rilevante della nostra attività;
4. rinnovare la partecipazione al ricordo dei momenti salienti della Resistenza nel territorio di competenza della sezione (martiri di san Leopoldo e di Istia, partecipazione al 25 aprile); particolare attenzione va posta al recupero della scuolina di Maiano Lavacchio come sede di un memoriale della Resistenza, Responsabile Beppe Corlito; tale obbiettivo è stato conseguito, anche se va verificato l’impegno sulla scuolina di Maiano;
5. Seminario per i giovani sui valori dell’ANPI e dell’antifascismo Responsabili Beppe Corlito, Francesco Ladu, Marco Di Giacopo; il seminario è stato tenuto e ben curato nei contenuti, anche se la partecipazione numerica è stata modesta;
6. rinnovare il sostegno al Festival Resistente Responsabile Clara Schiattone e i nuovi compagni della Rete; l’obbiettivo è stato conseguito;
7. liberazione di Grosseto (15.6.2016) Porta Vecchia: cerimonia al consiglio comunale, alloro alla lapide e coro; per il futuro realizzazione di una ricerca sui caduti, sui partigiani e sulle loro famiglie, Responsabile Beppe Corlito; l’obbiettivo è stato conseguito; rimane aperto il discorso sulla ricerca, per il quale stiamo ponendo le basi con l’ISGREC;
8. iniziativa sul razzismo con la campagna #nohatespeech con iniziative di presidio pubblico in Piazza Rosselli a contrasto della destra fascista, Responsabili Alessio Buzzani, Francesco Ladu, Romeo Carusi; l’obbiettivo è stato perseguito con costanza e il sindaco Bonifazi ha pubblicamente sottoscritto per nostra iniziativa l’appello nazionale della campagna;
9. aggiornamento del data base, comunicazione, news letter, profilo Fb, Responsabile Giancarlo Sensalari; l’obbiettivo non è stato conseguito;
10. campagna sul referendum costituzionale e sull’Italicum, Responsabile collettivamente il direttivo di sezione. L’obbiettivo è stato ampiamente conseguito con circa 11 mesi di campagna referendaria.

Programma di lavoro del 2017.
1. ritorno al numero di tesserati del 2015 (almeno 200), Responsabile Romeo Carusi;
2. aumentare la presenza delle compagne nella sezione e negli organismi dirigenti, Responsabili Angela Stefanelli e Annalisa Sarri;
3. 5^ edizione di “A scuola di Costituzione” Responsabili Beppe Corlito e Francesco Ladu;
4. rinnovare la partecipazione al ricordo dei momenti salienti della Resistenza nel territorio di competenza della sezione (martiri di san Leopoldo e di Istia, partecipazione al 25 aprile); particolare attenzione va posta al recupero della scuolina di Maiano Lavacchio, Responsabile Beppe Corlito;
5. campagna sul contrasto al neofascismo e per la legge sul reato di apologia del fascismo, Responsabili Beppe Corlito, Marco Di Giacopo, Franceco Ladu;
6. rinnovare il sostegno al Festival Resistente, Responsabili Francesco Ladu, Alessio Buzzani, compagni della Rete ;
7. liberazione di Grosseto (15.6.2017) Porta Vecchia: realizzazione di una ricerca sui caduti, sui partigiani e sulle loro famiglie, Responsabile Beppe Corlito in collaborazione con Valerio Entani;
8. iniziativa sul razzismo e sulla campagna #nohatespeech a contrasto della destra fascista, Responsabile Maurizio Buzzani;
9. aggiornamento del data base, comunicazione, news letter, profilo Fb, Responsabili Giancarlo Sensalari e Maurizio Bussani in collaborazione con la Presidenza Provinciale;
10. supporto al Comitato per la difesa della Costituzione, Responsabile Gilberto Capanni.

Per il Direttivo della Sezione ANPI di Grosseto “Elvio Palazzoli”
Beppe Corlito

Proposta di direttivo di sezione 2017
Beppe Corlito Presidente
Francesco Ladu Vicepresidente
Romeo Carusi Vicepresidente e responsabile del tesseramento
Manfredo Chiezzi tesoriere
Maurizio Bussani
Maurizio Buzzani
Alessio Buzzani
Gilberto Capanni
Marco Di Giacopo
Annalisa Sarri
Giancarlo Sensalari
Angela Stefanelli
1 rappresentante della Rete degli studenti medi

L’intervento dell’ANPI a Maiano Lavacchio

Sono onorato di portare i saluti dell’ANPI, di tutte e 10 le sezioni della nostra provincia, che immeritatamente qui rappresento.
Vi trasmetto anche i saluti del Presidente Provinciale dell’ANPI Flavio Agresti, assente per gravi problemi familiari.
E’ importante la presenza dei comuni di Grosseto, di Magliano in Toscana, di Cinigiano e della Provincia di Grosseto.
E’ importante perché è necessario che le istituzioni nazionali e locali mostrino il volto antifascista della Repubblica a tutti i livelli. La nostra Carta Costituzionale, di cui l’ANPI per statuto è garante, è e rimane chiaramente democratica ed antifascista, non solo nella XII disposizione finale, che “vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, ma in tutto il suo impianto generale. Bene ha fatto in questo senso il sindaco di Grosseto a ricordare il suo giuramento sulla Costituzione italiana.
Siamo qui riuniti per questa sobria e partecipata cerimonia, che si ripete da 72 anni, alla presenza dei familiari dei caduti dell’eccidio, degli eredi di quella tragica memoria, di molti giovani delle scuole e di molte cittadine e cittadini. Ricordiamo qui gli 11 martiri, voglio ricordarli uno per uno: Mario Becucci, Antonio Brancati, Rino Ciattini, Alfiero Grazi, Silvano Guidoni, Corrado ed Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Minucci, Alfonso Passannanti e Attilio Sforzi. Essi furono uccisi dalla barbarie fascista solo perché si rifiutavano di combattere per l’illegittima repubblichina del fuggiasco Mussolini, complice dei nazisti che occupavano allora l’Italia.
Devo qui ancora una volta ricordare le responsabilità politiche e morali affinché la memoria non vada dispersa nella distanza degli anni. “Oggi abbiamo ucciso 11 agnelli” dissero i fascisti dopo la strage. Anche loro si rendevano conto dell’efferatezza delle loro azioni, eppure li uccisero e rimangono responsabili di fronte alla storia. La responsabilità è interamente la loro: essi furono gli unici a macchiarsi del sangue innocente. Un reparto tedesco partecipò solo alla prima parte del rastrellamento che portò alla cattura degli 11 martiri. La seconda parte, il processo farsa in cui gli 11 ragazzi poterono solo declinare le proprie generalità e la successiva fucilazione, fu responsabilità solo delle organizzazioni fasciste. Nessuno ha mai pagato sul serio per questo crimine efferato, il principale responsabile, per quanto condannato a morte nel regolare processo che si tenne alla corte d’assise del tribunale di Grosseto nel 1946 dopo la Liberazione, scontò meno di 5 anni di carcere grazie a vari condoni ed amnistie. Nessuno si è mai scusato con le famiglie dei trucidati: nel 1995 in una pubblicazione di parte fascista l’eccidio di Maiano Lavacchio è stato definito “un errore politico”. Troppo poco, io credo che si tratti di un “crimine contro l’umanità”, tutta l’umanità desiderosa della pace. Tutto questo si oppone a ogni possibile percorso di pacificazione tra le parti in campo nella lotta di Liberazione, di cui rimane la cosiddetta “memoria divisa”. Di questo dirà meglio lo storico dell’ISGREC, Marco Grilli, che ha scritto su questo argomento un libro ben documentato.
Come sostiene il nostro Presidente nazionale, il partigiano Carlo Smuraglia, il nostro paese non ha fatto i conti fino in fondo con il fascismo, che è una macchia nella coscienza degli italiani, nel senso che lo abbiamo “inventato” noi, primi nel mondo. Occorre tenerlo presente se non vogliamo che le tragedie del passato possano ripetersi in futuro. È un pericolo reale che stiamo correndo, per il quale sollecito l’attenzione e la vigilanza di tutti, soprattutto delle istituzioni repubblicane. Esiste un pericolo neofascista in Italia e anche in Maremma. Occorre vigilare perché sotto le mentite spoglie di difendere i cittadini italiani dagli immigrati le organizzazioni fasciste stanno rialzando la testa contro il carattere antirazzista della nostra Costituzione così come si esprime negli articoli 3 e 10 dei suoi principi generali.
In nome della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista non possiamo dimenticare, anzi occorre rinnovare il patto civile tra le generazioni: tra la generazione della Resistenza, coloro che da partigiani – a costo di enormi sacrifici, anche della loro stessa vita – edificarono la Repubblica, che nella Resistenza e nei suoi valori affonda le sue radici, quei partigiani, che oggi ci passano il loro testimone; la generazione di mezzo di cui faccio parte, coloro che si sono battuti – talvolta disperatamente, ricordo le stragi fasciste impunite degli anni 70 e 80 – per il funzionamento democratico delle istituzioni repubblicane e le giovani generazioni, che in un momento di grave crisi economica, sociale, politica e morale si accingono oggi a prendere nelle mani il loro destino. Li vedo con grande piacere qui presenti numerosi ancora una volta e spero che siano all’altezza del compito.
Mi auguro, infine, che le istituzioni a partire dal sindaco di Magliano e di Grosseto vogliano mantenere l’impegno a dedicare almeno una parte della scuola di Maiano Lavacchio per la costruzione di un memoriale della Resistenza della Provincia di Grosseto, dove i contenuti della memoria e della cultura antifascista possano essere rinnovati.
VIVA LA COSTITUZIONE ITALIANA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA
ORA E SEMPRE RESISTENZA

Giuseppe Corlito a nome della Presidenza Provinciale dell’ANPI “Norma Parenti” di Grosseto

ANPInews n. 239 – 21/28 marzo 2017

Su questo numero di ANPInews (in allegato):

 

 

APPUNTAMENTI

 

► “La partecipazione del Mezzogiorno alla Liberazione d’Italia (1943-1945)”: venerdì 24 marzo a Palermo presentazione del volume curato dall’ANPI. Interverrà, tra gli altri, Carlo Smuraglia

 

 

ARGOMENTI

 

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

 

La “buona” politica

 

La “buona” stampa

 

 

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