Testo dell’intervento di Beppe Corlito a nome della sezione ANPI “E. Palazzoli” di Grosseto, tenuto il 23.4.2020 a TV9

Ritengo utile informare tutti, compagne e compagni iscritti e simpatizzanti dell’ANPI, di quanto ho detto a TV9 a richiesta della giornalista Moira Aramini sul significato della Festa della Liberazione “all’epoca del Coronavirus” come usa dire oggi.
“Il significato del 25 aprile rimane lo stesso anche nell’eccezionalità del momento, che ci impedisce le manifestazioni di piazza e la pubblicità delle commemorazioni. Su di esso si fonda stabilmente la nostra convivenza civile nata dalla Liberazione e dalla Costituzione Italiana, che è nata dalla Resistenza. Il 25 aprile è la Festa Nazionale della Liberazione da nazi-fascismo, istituita con legge dello stato nel 1946. Ricorda il proclama di Sandro Pertini, partigiano e poi Presidente della Repubblica, con il quale il Comitato Nazionale di Liberazione dell’Alta Italia il 25 aprile 1945 chiama all’insurrezione e allo sciopero generale contro l’esercito occupante nazista e contro i collaborazionisti fascisti. È l’indicazione alle formazioni partigiane di mettere le truppe naziste occupanti e i fascisti di fronte al dilemma “arrendersi o perire”. Come disse il comandante Bulow, Arrigo Boldrini, primo presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, medaglia d’oro della Resistenza, è la festa di chi ha combattuto per la libertà di tutti, “di chi c’era [gli antifascisti], di chi non c’era [gli indifferenti] e di chi era contro [i fascisti]” (1994).
I neo-fascisti non si sono mai adeguati a questo verdetto nettissimo della Storia, che implicherebbe una revisione radicale della loro posizione, e hanno cercato di sottrarsi ad ogni disegno di unità nazionale contro il fascismo e il nazismo. Come ANPI vogliamo farne il 14 luglio dei francesi, la presa della Bastiglia, cioè la fine di ogni autoritarismo, di ogni regime autoritario e di ogni dittatura, per tutti. I neo-fascisti ci hanno provato inutilmente anche quest’anno, cercando di strumentalizzare indegnamente i morti per il Coronavirus, dicendo che il 25 aprile dovevamo ricordare i morti per la pandemia. Il cordoglio dell’ANPI va alle famiglie dei morti e la nostra solidarietà va a tutti i malati che in ospedale si battono per la propria vita, a tutti i cittadini consegnati in casa e al personale sanitario che li assiste e ha pagato un prezzo alto in termini di vite umane: 150 medici, 34 infermieri, 18 operatori socio-sanitari e 13 farmacisti. Quando l’epidemia sarà finita, ricorderemo degnamente le sue vittime e i caduti sul lavoro in questa lotta. Il 25 aprile ricordiamo i morti per la liberazione d’Italia dalla dittatura fascista e dall’esercito nazista occupante, come vuole la legge e la Storia. Sul loro sangue si fonda – come dicevo – il nostro patto di cittadinanza, il nostro essere cittadini italiani, cioè la Costituzione repubblicana, democratica e antifascista. Invito tutti ad amare e a studiare la Carta Costituzionale e i suoi valori non negoziabili: l’istituzione repubblicana, la democrazia e l’antifascismo.
La pandemia planetaria dimostra quanto l’ANPI sostiene e quanto la coscienza democratica sa: essa indica il limite estremo a cui è arrivato il nostro sviluppo economico senza limiti, supersonico e globalizzato. Cosa è accaduto ? è molto semplice. Il sistema di vita dominante il pianeta ha determinato il corto circuito dai pipistrelli del mercato degli animali vivi di Whuan attraverso gli aerei supersonici a tutto il mondo. Questa è la lezione della pandemia, occorre fermarsi e pensare. Non possiamo tornare alla normalità come se nulla fosse, non possiamo tornare alla normalità, perché – come è stato detto – “la normalità è il problema”. Se continueremo come prima, come pensavamo normale, senza limiti, ci attendono altre pandemie, delle quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci aveva avvertito per tempo, da alcuni anni. Siamo stati ciechi e sordi, non abbiamo voluto né vedere né ascoltare. Non bisogna guardare al passato, ma andare avanti per noi e per le future generazioni. Ci vuole il coraggio di cambiare.
Nel concreto e nel rispetto delle norme vigenti la mattina del 25 aprile si terrà un’unica cerimonia al monumento ai caduti al Parco della Rimembranza dove il sindaco di Grosseto e il presidente provinciale dell’ANPI, Flavio Agresti, deporranno una corona d’alloro. Cerimonie analoghe si terranno in tutti i comuni della provincia come nel resto d’Italia. Nel pomeriggio alle 15, l’ora in cui tradizionalmente a Milano parte il corteo nazionale della Liberazione, da tutti i balconi e da tutte le case verrà esposto il tricolore e le bandiere dell’ANPI e canteremo “Bella Ciao”. È il flash mob indetto dall’ANPI, a cui ha aderito un vasto fronte di partiti, sindacati e organizzazioni democratiche.
A fine epidemia porteremo il fiore che non possiamo recare oggi al cimitero di Sterpeto,dove sono sepolti i partigiani grossetani caduti, al monumento alle vittime del nazifascismo alla Cittadella dello Studente, al monumento, voluto da Torquato Fusi, presidente dell’ANPI, in Via Brigate Partigiane, alla lapide ai partigiani grossetani nell’atrio del palazzo della Provincia, alla lapide che ricorda i partigiani e i patrioti caduti a Porta Vecchia per mano dell’esercito nazista in ritirata il 15 giugno del 1944.
[La giornalista ricorda “Bella Ciao” cantata pochi giorni fa dai pompieri inglesi per i loro colleghi italiani e chiede del suo significato]. La canzone è quella unitaria della Resistenza Italiana, scritta sulle note di una canzone popolare preesistente delle mondine. Essa ha avuto una diffusione spontanea in tutto il mondo, in ogni luogo ci sia qualcuno che lotta contro la dittatura e la repressione e resiste, in moltissime lingue: dalle donne curde al movimento Occupy Wall Street contro la finanziarizzazione dell’economia fino al movimento dei giovani Friday for Future contro la crisi climatica e alle piazze animate dalle Sardine per il rinnovamento della politica italiana.
[La giornalista chiede come spiegare il 25 aprile ai bambini]. Ai bambini vanno dette le cose come stanno storicamente, usando le parole chiare del comandante Bulow. Essi sono in grado di capire, se si usa un linguaggio consono alla loro età. E va loro insegnato ad amare e a studiare la Costituzione. Esistono testi appositi anche a fumetti della “Costituzione spiegata ai bambini”.
Buon 25 aprile!
Ora e sempre Resistenza”.

L’ANPI di Manciano chiede le dimissioni del vicesindaco

Il 25 aprile l’ANPI di Manciano e l’Amministrazione comunale hanno celebrato, assieme, il Settantacinquesimo anniversario della Liberazione nazionale dal nazi-fascismo.
Nella mattinata l’Amministrazione comunale aveva provveduto a deporre una corona di alloro al monumento ai Caduti per la libertà; successivamente, tenendosi a opportuna distanza e con i dispositivi di protezione individuale, il Sindaco con la fascia tricolore e il Presidente della sezione ANPI di Manciano con lo storico stendardo dell’associazione hanno pronunciato ciascuno una breve allocuzione sul significato e la valenza della giornata rispettandone il tema (Festa della Liberazione) e il contesto in cui tale iniziativa veniva svolta (pandemia covid-19). I due interventi sono stati pubblicati integralmente nella pagina FB ufficiale del Comune, Il Comune di Manciano informa.
Nel contempo, però, il vicesindaco Luca Pallini, condivideva nella sua pagina di FB un video youtube di Faccetta nera con un grosso sole sorridente in segno di apprezzamento, come riportato dalla stampa.
Una gravissima provocazione nel giorno della Festa della Liberazione e mentre il Sindaco portava il suo omaggio alla lapide dei caduti partigiani per la Libertà.
L’apprezzamento così sfacciato di un inno imperialista, guerrafondaio, fascista e razzista come Faccetta nera può solo essere giustificato dall’ignoranza: forse, chi lo esalta non si è mai preso la briga di leggerne il testo e capirne i contenuti.
Se invece la condivisione è proprio dei contenuti, allora dovrebbe essere informato del fatto che quei contenuti sono antitetici alla nostra Costituzione.
Se poi chi lo fa è un amministratore, allora farebbe bene a porsi una domanda: ha giurato sulla Costituzione? Allora dovrebbe sapere che il fascismo e la sua apologia non sono compatibili con un ruolo istituzionale.
Un’azione offensiva anche delle tradizioni culturali e democratiche di questo comune, che ha ospitato le prime importanti formazioni partigiane della Maremma, la Banda Arancio e la Banda Canzanelli, che ha meritato la croce di guerra per l’impegno nella lotta partigiana della popolazione tutta; il primo comune della Toscana in cui sono state accolte le forze alleate e in cui è stato eletto liberamente un sindaco dopo 20 anni di dittatura.
Dittatura che aveva, negli anni, comportato l’eliminazione dei diritti civili e politici, attraverso le leggi speciali (1924-1926), l’assassinio, il carcere e il confino per gli oppositori politici, le aggressioni fisiche e le invasioni delle case con i capofamiglia malmenati, le donne e i bambini aggrediti, la devastazione delle abitazioni, la distruzione di circoli culturali, di sedi di giornali, di associazioni mutualistiche di ex combattenti, operai e contadini, per non parlare delle discriminazioni economiche, perché chi non aveva la tessera del fascio non poteva lavorare e mantenere la sua famiglia, le orribili leggi razziali che hanno depauperato le nostre comunità di cittadini colti e operosi, le guerre di aggressione contro popoli lontani e inermi di cui il canto obbrobrioso che pare tanto piacere al nostro vicesindaco è emblema e stendardo.
Per tutto questo, il comportamento del vicesindaco non può essere derubricato a mero fatto di colore, ma esprime una concezione del mondo e della vita che non possiamo in alcun modo tollerare, soprattutto da chi ricopre una carica istituzionale così importante nella comunità.
L’ANPI di Manciano, ritenendo grave, specialmente in occasione di una festa nazionale come quella della Liberazione, l’esternazione nostalgica del Vicesindaco, richiede formalmente le sue dimissioni dall’incarico istituzionale che attualmente ricopre, in quanto il suo comportamento è incompatibile con le norme costituzionali su cui dovrebbe aver giurato al momento dell’insediamento nel suo ruolo amministrativo.

Lucio Niccolai
Presidente ANPI Manciano
L’ANPI di Manciano chiede le dimissioni del vicesindaco

Una nuova Norma in onore di Norma Parenti……

Buon giorno, Mi chiamo Ginevra De Carolis, grossetana di 35 anni. Vi scrivo perchè un anno fa, il 21 Aprile del 2019 è nata nostra figlia (mia e di Alessandro) e domani festeggeremo il suo primo compleanno. Abbiamo deciso di chiamarla Norma in onore di Norma Pratelli Parenti. Immaginavamo che l’avremmo portata ad iscriversi all’Anpi della sua città (ma si potrà alla sua micro età?!) perchè iniziasse ad avere un legame con la sua tradizione, con la nostra storia sempre più lontana e sempre attuale, con la generazione che lei non conoscerà ma che le ha permesso di nascere in uno stato democratico. Ovviamente non possiamo muoverci, oltretutto viviamo a Roma, ma ho sempre creduto che fosse importante informarvi della scelta che abbiamo fatto. Siamo una semplice famiglia di 3 persone e un cane, apparentemente una goccia in mezzo al mare ma quando spieghiamo perché abbiamo scelto quel nome sento che si muove un’emozione nell’animo di chi abbiamo di fronte, di qualsiasi partito esso sia. Ci auguriamo che quella domanda continui ad esser fatta, che si continui a voler sapere cosa è successo e perchè è successo, quale forza ha mosso le menti e i corpi di chi ha partecipato alla Resistenza. Abbiamo una gran paura che la realtà in cui viviamo cerchi in maniera subdola di portare via i ricordi dal nostro quotidiano. Speriamo di non averle dato una responsabilità troppo grossa sulle spalle ma al contempo pensiamo che sia sano crescere con la consapevolezza delle responsabilità, del rispetto di chi abbiamo vicino, della forza delle libere scelte e della lotta che dobbiamo spesso affrontare per portarle per mano insieme a noi. Speriamo cresca coraggiosa, temeraria e sorridente come la donna a cui ci siamo ispirati. Auguro a tutti voi un buon 25 Aprile e una buona vita. Ginevra Alessandro Norma e Bahji

25 Aprile 2020 – Discorso integrale del Presidente del Comitato Provinciale ANPI



Messaggio affidato dal Comitato Provinciale “Norma Parenti” ad Elizabeth Arianne Calì, rappresentante maremmana nel Parlamento degli Studenti della Toscana e coordinatrice di Fridays For Future Grosseto – Maremma:

Il 25 Aprile del 1945 i Partigiani e gli eserciti Alleati liberavano l’Italia dal nazifascismo. Con la seconda guerra mondiale, voluta da Hitler e Mussolini, finiva una dittatura feroce e sanguinaria e si apriva in Europa una epoca nuova, non priva di limiti e contraddizioni ma soprattutto foriera di moderni diritti sociali e politici, che nel nostro Paese ebbe le sue più alte espressioni nell’avvento della Repubblica e nella Costituzione repubblicana,una delle più belle e progressiste del mondo, universalmente considerate diretto lascito della Resistenza.
Il processo storico iniziato con il Risorgimento trovava così il suo sbocco nella più ampia apertura al futuro: il popolo entrava da protagonista nello Stato, con i grandi partiti di massa, garantendo solide basi alle Istituzioni. Il conflitto sociale e politico non era più demonizzato; era invece visto come il motore dell’emancipazione,conferendo al liberalismo il respiro originale di una “democrazia progressiva” informata dalle libertà e dal pluralismo.
Questo è il grande merito degli Antifascisti e delle Antifasciste, dei Partigiani e delle Partigiane, che l’Anpi si onora di rappresentare, cominciando dai tanti combattenti e martiri caduti a Frassine, a Maiano Lavacchio, a Niccioleta e in tutti gli altri luoghi del grossetano che tramandano la memoria della nostra guerra di Liberazione. Chi si è battuto, armi in pugno o in altro modo,contro il fascismo e il nazismo, specie chi per la libertà ha datola propria vita, come Norma Parenti e Luigi Canzanelli e molti altri,è Padre e Madre della Patria. Lo sono perché ancora oggi l’Italia e l’Europa si ispirano ai valori universali che essi hanno donato a noi contemporanei e alle generazioni a venire.
Però la democrazia non è mai scontata; essa è in pericolo quando l’esercizio dei diritti collettivi postula una società socialmente più giusta e maggiore equilibrio nella gestione del potere politico,entrando in contrasto con i privilegi dei più forti. E’ ciò che purtroppo avviene ai giorni nostri con le lotte per una più equa distribuzione della ricchezza, contro la infima minoranza di profittatori che impoveriscono l’Umanità, spingendo le differenze sociali al punto di rottura. E che nelle aree del cosiddetto “benessere”, impongono uno stile di vita alimentato da innumerevoli bisogni artificiali, indotti dalla pubblicità, sprecone e fortemente inquinante, che mentre fa di chi se può permettere un consumatore compulsivo, incrementa l’esclusione sociale. Il riscaldamento climatico continua anche in presenza del Coronavirus: e l’intreccio di questi due fenomeni, che hanno nell’alterazione della biosfera la comune radice, forma una miscela resa ancor più esplosiva dal sentimento razzista e dalla insicurezza dei quali si fanno portatrici le menti più labili davanti alla migrazioni in atto, gonfiando le vele di un neofascismo che si nutre di paura e di odio per il diverso.
Ne riparleremo quando la pandemia passerà.Ma come sarà il mondo di domani lo stiamo decidendo oggi, con le stesse misure prese per contrastare il contagio. Speriamo che l’isolamento in casa ci faccia riscoprire i valori autentici della convivenza umana, stimolando la nascita di una migliore civiltà. Ma se all’epidemia dovesse seguire un recessione incontrollata che privasse la nostra gente dei beni indispensabili per una vita dignitosa, le pulsioni neofasciste, oggi sopite dall’emergenza,tornerebbero tutte in circolo, aprendo la via ad un nuovo autoritarismo e a seri pericoli per la pace.
Ciò che è accaduto recentemente alla Grecia è un severo ammonimento per ognuno di noi. La Comunità Europea aiuti concretamente i Paesi che sono stati più colpiti dal virus, come l’Italia, senza imporre loro un’austerità insostenibile per il regime democratico, e soprattutto si dia nel più breve tempo una nuova idea di progresso che coniughi l’economia con l’ambiente e con la giustizia sociale, perché occorrono pensieri lunghi per rimuovere le cause del Coronavirus. Altrimenti si assumerebbe responsabilità tremende,comprese la sua stessa implosione e una disastrosa decadenza epocale del Continente.
Sarà possibile farlo solo sposando i valori dell’uguaglianza e della solidarietà, chiaramente sanciti dalla nostra bella Costituzione, che non va cambiata ma finalmente attuata in ogni sua parte. Essa è attuale, contenendo risposte ai problemi di oggi, come attuali sono l’Antifascismo e la Resistenza che l’hanno prodotta. Per cui festeggiare la Liberazione non è pura ritualità: è invece la solenne conferma di un nobile impegno, al quale si dimostrano particolarmente sensibili i giovani, che passeranno nel futuro la loro vita. Nelle battaglie che stanno ingaggiando con i Fridays For Future per il salvamento ecologico del Pianeta, e con le Sardine per la rigenerazione etica della politica,rivivono gli ideali che 75 anni fa mossero altri giovani eroici chiamati Partigiani. Guardiamo ad essi con fiducia e speranza.

Viva il 25 Aprile!

FLAVIO AGRESTI, PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE ANPI GROSSETO “NORMA PARENTI”

Appello alle emittenti radio e ai mezzi di comunicazione

Carissime e carissimi,

l’imminente 25 aprile sarà un evento notoriamente inedito, non fisico, ma sicuramente non privo della sua forza unitaria, della sua autorevolezza, del suo essere una radice fondamentale della nostra democrazia. E della rinascita.
A questo proposito, è importante e doveroso che ognuno faccia la sua parte per illuminarlo il più possibile. L’ANPI, erede diretta delle partigiane dei partigiani, ha lanciato per il 25 aprile alle ore 15 un flash mob intitolato #bellaciaoinognicasa.
Abbiamo chiesto al Paese di intonare dalle finestre, dai balconi l’inno della Resistenza e dunque di coloro che si sono battuti vittoriosamente contro la criminalità nazifascista regalandoci i diritti civili, sociali, la libertà di poter essere ed esistere. La Costituzione.
Ci appelliamo alle emittenti ed alle redazioni attive su tutto il territorio provinciale affinché mettano in campo la propria professionalità e curiosità civili per dar conto adeguatamente dell’evento.
Siamo certi di poter confidare sulla sensibilità di tutte e tutti. Buon lavoro, buona LIBERAZIONE e buona RINASCITA.

Leggi l’appello #bellaciaoinognicasa