70° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE: TARGA A BARBONI E FESTA AL CASELLO

ANPI-2014-targa[1] GENNARO BARBONI

In occasione del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo l’Anpi Follonica ha festeggiato, con una significativa targa, il 90enne partigiano combattente Gennaro Barboni, oggi presidente onorario dell’associazione del golfo.

La straordinaria attività del Barboni è stata incisa su una piastra metallica, su legno scuro, ammirata dagli iscritti che hanno preso parte al riuscito e squisito “Pranzo Partigiano”, al ristorante Tiburon di Michele Cocola, di una cinquantina di persone, tra i quali: la 94enne follonichese Dina Lorenzi con la figlia Giuliana (entrambe nate nel castelli di Valli), il poeta 89enne Lido Raspollini(che ha ricordato quei momenti e il partigiano – giornalista Luciano Bugiani), il sindaco Benini (che ha assicurato una sede al Casello e ha dato conto della medaglia assegnata dallo Stato al deportato Feliciano Bolognesi), il presidente del Carnevale Lobianco, la direttrice della biblioteca Miria Magnolfi (che ha ricordato la morte sotto i bombardamenti 1944 dello zio Ettore Magnolfi), la rappresentante dei pittori Rita Brucalassi, di Nicola Giordano ed Aldo Montalti per i quali, d’accordo con il consiglio direttivo, la nuova sede sarà intitolata a Virio Ranieri, partigiano ucciso il 24 giugno 1944 durante i combattimenti per la liberazione di Follonica, dell’ex sindaco di Monterotondo Giannetti e di rappresentati olandesi, omaggiati come gli altri presenti con il fazzoletto ufficiale dell’Anpi, i quali si sono uniti al gruppo nell’intonare con vigore i canti della resistenza.

Martedì sera 24 giugno 2014 (ore 21 – 24), gran finale al giardino del casello idraulico, con un video intervista al presidente provinciale Nello Bracalari degli studenti medi dell’Ilva e cooperativa arcobaleno; testimonianza – dialogo di Lido Raspollini e Giuliano Zacchini sui bombardamenti nel golfo e lo spettacolo storico musicale sulla guerra internazionalista di Spagna 1936 – 39 a cura dei Sonatori della Boscaglia.

 

Nella foto la targa ricordo dedicata al presidente onorario Gennaro Barboni

 

M.M.

70° anniversario della Liberazione di Manciano

12 6 44 americani a mancianoCon profonda partecipazione e con grande orgoglio celebriamo il 70° della liberazione di questo Comune dal nazifascismo.
Manciano e gli altri comuni limitrofi hanno rappresentato un punto alto della lotta di liberazione nazionale nella nostra provincia. Si può senz’altro affermare che qui, in queste zone, la Resistenza seppe subito elevare il movimento sponteneo di opposizione al fascismo ed alla guerra a movimento organizzato di cui ne furono esempio le formazioni partigiane del Ten. GINO del Ten.LUCCHINI del comandante ARANCIO. Continua a leggere

FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA. Discorso della Prefetta Anna Maria Manzone

Saluto le Autorità civili, militari e religiose, tutti i cittadini e tutte le rappresentanze della comunità di questa provincia. Desidero ringraziarvi sentitamente per essere oggi qui, in questa piazza, cuore della città di Grosseto, a celebrare insieme il 68°Anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, la più importante Festa nazionale degli italiani. Un particolare ringraziamento intendo rivolgere a quanti si sono impegnati in prima persona e hanno contribuito all’organizzazione di questa importante manifestazione. È il mio primo 2 giugno e sono lieta di essere qui, insieme a tutti Voi,per celebrare la Festa della Repubblica, la festa di un’intera Nazione che si ritrova unita nel riconoscere i valori e i principi della nostra Costituzione, i valori della libertà e della democrazia, della pace e della sicurezza, dell’eguaglianza e della solidarietà, che costituiscono il patrimonio comune  dell’Europa e di tutte le società democratiche. È una cerimonia sobria, perché la sobrietà è un valore positivo che deve permeare, ogni giorno, il lavoro e l’azione di chi è al servizio  della cosa pubblica. Non è questo il primo anno in cui in questa piazza, e nelle altre piazze d’Italia, dove si celebra la ricorrenza della Festa della Repubblica il pensiero va al difficile momento che sta attraversando il nostro Paese, alla crisi grave e diffusa che colpisce le fasce più deboli della popolazione e che ha generato purtroppo anche nuove povertà. Gli effetti di questa crisi si palesano nella condizione di chi ha perso il lavoro, nel sentimento di precarietà di chi teme di perderlo, nell’angoscia delle giovani generazioni a cui è necessario garantire la dignità e la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita e il proprio futuro di cittadini. Continua a leggere

70° anniversario della strage di Maiano Lavacchio.

Orazione introduttiva del Presidente dell’ANPI Provinciale Nello Bracalari.

Quando, 70 anni or sono, attraverso il passaparola ci giunse notizia dell’uccisione di 11 giovani ad Istia d’Ombrone l’orrore e lo sgomento furono infiniti.

Era senso comune che anche i prigionieri di guerra fossero trattati con dignità e che, anzi, a chi si era difeso decorosamente andava riconosciuto addirittura l’onore delle armi; ci sembrava impossibile  che 11 giovani catturati inermi ed indifesi potessero essere stati trucidati in modo così orribile e per di più da altri italiani al servizio di un governo illegittimo.

Ma allo sdegno immediato seguì una maggiore determinazione per liberare il nostro paese  dalla dittatura fascista e  costruire un’Italia migliore per cui erano caduti questi giovani.

Erano ideali semplici in cui si credeva: si credeva e si sperava di reralizzare un mondo di pace e di amicizia tra i popoli; si credeva e si sperava in un mondo di libertà dove ognuno la pensasse come credeva e potesse manifestarlo liberamente; si credeva e si sperava in un mondo dove il sapere fosse assicurato per tutti dato che alla maggioranza di noi era stato negato; si credeva e si sperava in un mondo di maggiore giustizia sociale in cui a tutti venisse assicurato un  lavoro dignitoso.

Erano ideali semplici che poi sono stati sanciti nella nostra Costituzione e sono gli ideali in cui credere ed operare anche oggi perchè una parte dell’opera non è stata realizzata pienamente.

La condizione perchè quegli ideali siano perseguiti e  realizzati risiede nel fatto che questi diventassero patrimonio ed opera quotidiana di tutte le istituzioni del nostro stato MA SOPRATTUTTO che quegli ideali fossero fatti propri dalle nuove generazioni.

Siamo fiduciosi che ciò avverrà, la larga presenza di giovani a questa cerimonia ci dà questa fiducia.

Per questo che noi come ANPI vogliamo lasciare alle istituzioni ed AI GIOVANI l’onere e l’onore di rendere omaggio a questi nostri caduti