SPOSTAMENTO DATA DEL DIRETTIVO

ANPI PROVINCIALE GROSSETO

Per sopraggiunti motivi la riunione del Comitato Direttivo Provinciale, precedentemente fissata per il 30 p.v. ,
è spostata a martedì 31 maggio 2016
con lo stesso orario, sede e ordine del giorno.
Con l’occasione Vi chiedo di portarmi i dati del tesseramento fin’ora effettuato, corredato da :

matrici delle tessere consegnate;
relativi fogli di adesione;
fogli di conferma, se modificati.

In relazione alle quote incassate Vi chiedo di trattenerle ancora presso di Voi ; seguiranno ulteriori indicazioni, non appena concluso l’iter del cambio di Tesoriere.
Con affetto,
Anna Marina Copponi

Il mito di Norma; iniziative spontanee e patrocinio ANPI

Il Mito di Norma

 

Accanto ai molti studi storici che vengono completati e pubblicati anche in questi recentissimi giorni, l’occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione sta attivando un diffuso fermento culturale e sociale attorno agli episodi che segnarono, anche nel nostro territorio, momenti di grande commozione e ai protagonisti della lotta di Liberazione.

L’ANPI esprime sincera soddisfazione per queste iniziative spontanee che strappano le figure dei partigiani e dei martiri della Liberazione ai soli riti celebrativi e li restituisce alla memoria collettiva come uomini e donne vividi, vitali, grandiosi nella loro umanità, rendendo nuova energia alla memoria della Resistenza.

In questo quadro si collocano anche le iniziative che ruotano intorno alla Medaglia d’Oro Norma Parenti, una figura che merita di essere ancora scandagliata attorno a cui si addensa immutato l’affetto e la riconoscenza della comunità massetana in particolare e dell’intera provincia.

Non rappresentazione di una élite motivata politicamente, ma generosa protettrice dei deboli, Norma è la manifestazione dell’umana compassione verso il prossimo, di una spontanea, spericolata difesa dei valori istintivamente sentiti come giusti.

Ci auguriamo che anche attraverso queste opere si consolidi la consapevolezza diffusa del valore della Resistenza come fondante la nostra Repubblica e si rinnovi lo slancio etico e intellettuale allo sviluppo della nostra società.

 

La Presidenza Provinciale ANPI “Norma Parenti” di Grosseto.

 

 

 

LA MAREMMA NON DIMENTICA GLI UNDICI MARTIRI D’ISTIA

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“La Maremma non dimentica i suoi undici agnelli: i martiri d’Istia”. Cosi ha detto, pacatamente ma con forza,  il vice sindaco di Magliano Eva Bonini,  il 22 marzo 2014 a Maiano Lavacchio, in una dolce mattina di primavera, durante la prima manifestazione ufficiale del 70° anniversario della liberazione della provincia di Grosseto dal nazifascismo.

“ La maremma non dimentica chi stava dalla parte giusta e anche quelli che stavano dalla parte sbagliata”, sono sempre concetti espressi dalla Bonini, che ha voluto chiamare  prima per nome e poi per esteso gli undici fucilati a Maiano Lavacchio. nelle macchie di Monte Bottigli:  Mario Becucci, Antonio Brancati, Rino Ciattini, Alfiero Grazi, Silvano Guidoni, Corrado Matteini, Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Minucci, Alfonso Passannanti, Attilio Sforzi.

Un sincero applauso ha sottolineato questo intervento. Altrettante sentite  sono state le ovazione di piccoli, grandi ed anziani presenti alla commemorazione, per i lavori recitati dagli alunni delle scuole primarie e secondarie, di Cingiano, Magliano, delle magistrali Rosmini di Grosseto.

Applauditissimo ed originale  il girotondo, con i cartelli degli undici martiri, e le interviste al partigiano  Colombini di Monticello Amiata.  L’ottantanovenne combattente ha risposto lucidamente a tutte le domande dei giovani, confermando alla fine di “non essere pentito di aver preso parte alla resistenza; magari poter ritornare a quel bel periodo di gioventù”.

La cerimonia, iniziata con la S. Messa alla presenza di Don Franco Cencioni, dei dirigenti dell’Anpi di Grosseto, delle autorità, sindacati, forze dell’ordine, patriottiche e combattentistiche, studenti dell’Istituto Agrario Leopolo II°, si e conclusa alle 12, tra le suggestive note del silenzio, con la deposizione di una corona al  cippo ai caduti li, nei pressi.

Monica Magagnini

Primo, la riforma della politica

Il 12 marzo il Comitato nazionale dell’Anpi ha diffuso il seguente documento politico.

Considerata la situazione complessiva del Paese e le gravi difficoltà che esso sta attraversando, che raggiungono addirittura il livello dell’emergenza sociale;
Ritenuto che anche sul piano delle istituzioni, esistono difficoltà e problemi che esigono interventi riformatori ponderati, in linea col sistema costituzionale vigente;
Considerato che vi è, nel Paese, molta discussione attorno alla legge elettorale ed alla necessaria differenziazione del lavoro delle Camere, ma ancora non si riesce a  varare una legge elettorale che corrisponda agli interessi reali del Paese e non a quelli dei singoli partiti e si attenga alle indicazioni della Corte Costituzionale. Nello stesso tempo, non si riescono ancora ad intravvedere piani organici di risanamento e sviluppo dell’economia, di rilancio dell’occupazione e, in generale, delle condizioni di lavoro e di vita della maggior parte delle cittadine e dei cittadini italiani e soprattutto dei giovani; Continua a leggere

Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI, sul nuovo Governo

anpi

A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
“Renzi ha avuto l’incarico dal Presidente, immagino con molta soddisfazione, visto che questo è l’obiettivo che sta perseguendo, con costanza, da molti mesi (se non da anni); ed ha formato il nuovo Governo. Che dire? L’apparenza c’è: un Governo (quasi) nuovo, un numero limitato di ministri (ma sembra che ci saranno molti sottosegretari e viceministri, in modo che alla fine tutti saranno contenti), un’età media molto bassa, una consistente presenza femminile. Basta, questo, per essere tranquilli? Io penso di no, perché i problemi che il Governo ha di fronte sono immensi e l’improvvisazione certamente non basta. E di improvvisazione bisogna parlare dal momento che un vero programma non si è ancora intravisto, se non per dichiarazioni che, a volte, raggiungono il livello dell’assurdo (una riforma al mese e – in pochi mesi – tutto è risolto!) e a volte lo superano per entrare nell’ambito della non conoscenza dell’entità dei problemi. Ci sarà, certo, il discorso davanti alle Camere (anzi, credo che al momento in cui uscirà questa news ci sarà già stato); ma i discorsi, si sa, contano relativamente. Se quello di Letta, all’inizio ci impressionò per la vastità degli orizzonti e la complessità delle promesse (non sempre attendibili), cosa potrà dirci di più il nuovo Presidente, per essere credibile? Sarà difficile perché, in partenza, un Presidente che ha detto e disdetto, che ha fatto affermazioni perentorie e poi le ha tranquillamente smentite, quale affidamento può darci e quale credibilità può pretendere?
Ovvio che giudicheremo dai fatti, dunque. Allo stato, bisogna dire, purtroppo, che quel cambiamento radicale della “politica” che vado auspicando da sempre da queste colonne, non solo non si è visto, ma anzi abbiamo assistito a cose che sanno di antico e della politica più bisognosa di essere riformata. Ed alludo non solo all’operazione di “sostituzione” del precedente Presidente del Consiglio, ma alludo anche al manuale Cencelli, largamente utilizzato nella formazione del Governo, alludo al fatto che sono stati allontanati Ministri o che avevano bene operato solo perché bisognava dare un segno di discontinuità; ed alludo, infine, a qualche presenza di troppo nel nuovo Governo, che non sembra aver giustificazione alcuna e sulla quale si sta già intrattenendo la stampa, almeno da quando si è appreso di una certa cena in casa Berlusconi, a cui sarebbe auspicabile che un Ministro non avesse partecipato, anche se allora non era ancora tale.
Resta poi, ancora, lo “sdoganamento” del sig. Berlusconi, operato più volte in questo periodo (accordo iniziale, incontri ufficiali e non, talora di notevole lunghezza, ecc.) e completato con l’ingresso nel Quirinale di un condannato in via definitiva, in attesa di esecuzione della pena, condannato in primo grado, per un reato non meno grave, ad altra pena rilevante e sottoposto ad altri giudizi per reati tutt’altro che irrilevanti. Non è solo responsabilità di Renzi; ma lui ha creato le premesse; e non sono riuscito ancora a convincermi che sia da ritenersi superata la vecchia convinzione che l’ingresso al Quirinale debba essere riservato solo a coloro che lo meritano (si ritiene necessario, in alcuni casi e in altri, opportuno, l’abito scuro, ma poi se dentro quell’abito c’è una fedina penale sporchissima, la contraddizione è stridente).
Qualche giornale ha parlato di una sorta di “quinta colonna” di Berlusconi, all’interno del Governo. Penso e spero di no; ma si parla anche di un possibile conflitto di interessi. A me sembra necessario che il Governo parta nella chiarezza, altrimenti tutto sarà come prima, quando Letta si tenne personaggi divenuti scomodi e l’unica a pagare fu la più “debole”.
Concludo: staremo a vedere, sperando che la gioventù presente nel Governo sappia imporre la sua “purezza” e sappia imparare rapidamente un “mestiere” che porta con sé enormi responsabilità. Ricordando che se il Presidente del Consiglio ha detto che lui “ci mette la faccia”, la verità è che questo potrebbe essere affar suo, ma il fatto è che se la faccia si perde, in questo caso va in rovina il Paese. E che questo non avvenga è, ovviamente, interesse di tutti”

Carlo Smuraglia – Presidente Nazionale ANPI

da ANPInews n. 109 – 25 febbraio/4 marzo 2014

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