Gianluca Foglia: Fare la rivoluzione. Di questi tempi

“Questa è merda, qui non ce n’è di porcherie”, diceva il contadino, mostrandola nel palmo aperto, al ricco proprietario che voleva il concime buono. “Dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior” cantava De Andrè. L’Italia sembra terra da arare e a terra smossa c’è pieno di corvi a banchettare. Si potrebbe pur sempre spaccare le montagne, andare scalzi in cima all’Everest, indignarsi a cose fatte e nascosti in mezzo alla folla, andare in corteo in una grande città, cambiare il mondo partendo dall’universo, gridare a squarciagola, incatenarsi al palco del Teatro Ariston di Sanremo, minacciare di darsi fuoco cosparsi di succo di frutta… ma non c’è auto abbastanza ruggente in grado di mordere la strada se non ha prima fatto un buon rodaggio, assemblata da un bravo meccanico e guidata da un buon pilota. Ai miei figli dico che la rivoluzione si può fare, ma senza sbragare o alla prima salita viene il fiato corto.
Fare la rivoluzione? Di questi tempi:
fermarsi alle strisce pedonali,
entrare piano nel vialetto di casa,
chiedere scusa quando si sbaglia,
sentire che la famiglia è un popolo,
salutare il vicino di casa,
bussare prima di entrare,
fermarsi e non fare niente,
uscire da facebook senza paura che il mondo ti dimentichi,
imparare dai bambini quanto siamo inutilmente adulti,
salutare per primi,
rispettare la fila,
indignarsi senza aspettare l’indignazione degli altri,
cambiare il mondo a partire dalla tua città,
avere dubbi,
premere il bottone e spegnere,
leggere “Mio nonno era un ciliegio”,
scrivere a mano una lettera,
ricordare che la fortuna non è scontata,
ascoltare la storia degli altri,
non addentare il pane ma spezzarlo,
andare a piedi a prendere il giornale,
vedere una coppia di novantenni per mano e arrivarci,
smettere di mangiare prima che tuo figlio ti dica “Papà, ma tu sei già grande?” e rispondergli sì per sentirsi ribattere ”,
credere che il mondo è cambiato solo dopo aver deciso cosa fare da grande,
essere onesti.
Anche questa è rivoluzione, ammesso che il contadino non sia stufo di noi e ci abbia rifilato, stavolta, solo merda.

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Le manifestazioni a Milano per il 42° anniversario della strage di piazza Fontana


Di seguito le manifestazioni organizzate dal Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Ordine repubblicano in occasione del 42° anniversario della strage di Piazza Fontana: 12 Dicembre 1969 – 12 dicembre 2011.

12 DICEMBRE (manifestazione dedicata alla memoria).
Ore 14,30 Consiglio Comunale straordinario.
Sono previsti gli interventi di:
– Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale
– Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
– Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana.

Ore 16,30 appuntamento in Piazza Fontana con i Gonfaloni dei Comuni, e le bandiere delle Associazioni Partigiane.
Ore 16,37 deposizione delle corone alla presenza delle Autorità;
ore 17,30 corteo con partenza da Piazza della Scala;
ore 18,00 piazza Fontana interventi di:
– Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana.
– Danilo Galvagni, Segretario Generale della CISL.
– Prof. Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI.
– Presenta Carla Bianchi Iacono Associazione Nazionale Partigiani Cristiani.

Alle ore 20,00 del 12 dicembre presso la sala Orlando del Palazzo Castiglioni in Corso Venezia 47 si svolgerà un concerto dedicato al 42° anniversario di Piazza Fontana.

13 DICEMBRE
Ore 18,00 presso sala Buozzi Camera del Lavoro di Milano Corso di Porta Vittoria 43.
In apertura:
Monologo di Daniele Biacchessi “Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta“.
Presentazione del libro di Fortunato Zinni: “Piazza Fontana nessuno è Stato“. Partecipano con l’autore:
– Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana.
– Pietro Chiesa, figlio di Francesca Dendena.
– Federica Dendena, nipote di Francesca Dendena.
– Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano.
– Onorio Rosati, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Milano.
– Guido Salvini, Magistrato.
– Coordina Roberto Cenati, Presidente ANPI Provinciale di Milano.

Il RICORDO E L’APPELLO

Il 12 dicembre del 1969 una bomba ad alto potenziale e di chiara matrice neofascista esplodeva nella Banca Nazionale dell’Agricoltura
di Milano provocando 17 morti e 84 feriti.
Fu l’inizio della strategia della tensione e il preludio alla stagione del terrorismo e dell’eversione in Italia. Nonostante numerosi processi e diverse sentenze, nonostante i colpevoli siano stati chiaramente individuati, per questa strage nessuno ha pagato.
A 42 anni dalla strage, il Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo e per la difesa dell’ordine repubblicano, d’intesa con
i Familiari delle Vittime promuove una serie di iniziative non solo per rendere il doveroso tributo di memoria ai caduti, ai feriti ed ai
familiari, ma anche per riflettere su una vicenda che presenta ancora troppi lati oscuri, anche per ciò che attiene al ruolo svolto da parti
dello Stato.
Vogliamo verità e giustizia, vogliamo che si aprano tutti gli armadi e si svelino tutti i segreti, anche per essere certi che queste tragiche
vicende non possano verificarsi mai più.
Alle iniziative in programma sono vivamente invitati a partecipare tutti i cittadini.

A partire da lunedì 5 dicembre presso la sede dell’ANPI Provinciale in Via San Marco 49 saranno disponibili copie del programma.