Giorno: 25 novembre 2011
L’Europa tra democrazia e totalitarismo soft, di Paolo Flores d’Arcais
L’Europa tra democrazia e totalitarismo soft
di Paolo Flores d’Arcais, da Libération
Le democrazie europee hanno l’inderogabile necessità di diventare più democratiche – tanto sotto il profilo delle libertà civili individuali quanto dell’eguaglianza sociale – se non vogliono rischiare un processo di putinizzazione. Cioè di estinzione di ogni forma di sovranità del cittadino, per quanto delegata e indiretta.
Putinizzazione significa il venir meno del controllo reciproco e della balance conflittuale tra le diverse sfere di potere (istituzionali e sociali), che costituiscono il fondamento delle briciole di sovranità e autonomia (autos nomos: darsi da sé la legge) di tutti e di ciascuno. Scompare la notizia vera e l’opinione libera, scompare il controllo di legalità di magistrati indipendenti, scompare la forza di resistenza delle organizzazioni sindacali. Scompaiono i partiti come strumenti di rappresentanza dei cittadini (dove il soggetto dovrebbe essere “i cittadini”). I partiti sono ormai macchine autoreferenziali, strumenti per la carriera di chi fa politica come mestiere a vita, che escludono chi intende farla parzialmente, “a tempo”, per passione civile. In tal modo la politica (la sovranità) viene privata/privatizzata: sottratta ai cittadini, monopolizzata dai politici di mestiere. Continua a leggere
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Vinci Querci
Vinci nasce a Gavorrano il 20 settembre 1921.
Il padre Ezio è un socialista ripetutamente preso di mira dai fascisti: la seconda bastonatura cui è sottoposto, nel 1933, lo porta ad un ricovero in ospedale e, dopo non molto, alla morte per le conseguenze del pestaggio. Logico che il clima politico che si respirava in casa Querci fosse fortemente antifascista.
Diciottenne, inizia a lavorare nella miniera di pirite del suo paese natale fino al 1941, anno in cui il fascismo lo manda militare a Boves (Cuneo) dove resta fino all’ 8 settembre 1943.
Nello sbandamento dell’esercito italiano, Vinci raggiunge Gavorrano dove, per evitare i bandi repubblichini e la cattura, si dà alla macchia con altri ex soldati e coetanei ispirati da sentimenti antifascisti.
Dal febbraio 1944 l’attività partigiana organizzata la svolge nei fitti boschi intorno a Massa Marittima, con la formazione ‘’Camicia Bianca’’ comandata da Renato Piccioli e facente parte del Raggruppamento Patrioti ‘’Amiata’’ del tenente colonnello Adalberto Croci che ne certifica l’appartenenza dal 25 maggio al 20 luglio 1944.
Con questa formazione partigiana, vera e propria minaccia quotidiana per le retrovie naziste, Vinci Querci partecipa a svariate azioni di guerra sia sulle colline de La Pesta (Lago dell’ Accesa), che nelle boscaglie intorno a Prata e Niccioleta, entrando in Massa Marittima e liberandola definitivamente dal nazifascismo il 24 giugno in collaborazione con la V^ Armata americana.
Dopo la Liberazione, Vinci aderisce con convinzione al Partito Comunista e presenzia ad ogni manifestazione antifascista. Nel frattempo continua la sua attività lavorativa come minatore, come metalmeccanico in una fabbrica di Torino dell’indotto Fiat ed infine, dopo un incidente sul lavoro, come dipendente del Comune gavorranese.
Il partigiano Vinci è deceduto a Gavorrano il 26 febbraio 1994
http://www.radiomaremmarossa.it/?page_id=6560
(Scheda di Luciano Querci e Aldo Montalti – Si ringrazia la famiglia Querci per foto e materiale messo a disposizione).
Per una storia dei ceti dirgenti grossetani nei decenni della Repubblica
sabato 26 novembre · 10.00 – 13.00
presso la
Biblioteca dell’Isgrec
Via De’ Barberi,61
Grosseto
Il seminario “Per una storia dei ceti dirigenti grossetani nei decenni della
Repubblica”, vuole essere un primo momento di riflessione e di discussione sulla genesi e sull’evoluzione dei ceti dirigenti in un territorio complesso, con chiavi interpretative ancora non compiutamente definite, come quello grossetano.
Il progetto di ricerca, che porta avanti il lavoro già da tempo avviato sulla storia repubblicana e sulla classe politica nel territorio provinciale di Grosseto, è frutto della collaborazione con un soggetto privato, appartenente al mondo imprenditoriale, la Società Agricola Terenzi di Scansano: un soggetto che non ha radici grossetane e che, nel territorio dove ha scelto di svolgere attività produttiva, giudica utile che si produca
anche conoscenza.
Programma del seminario:
Luciana Rocchi (Direttrice SGREC) | Introduzione
Valerio Entani (Ricercatore ISGREC) | I ceti dirigenti grossetani nei decenni della
Repubblica. Stato della ricerca
Ne discutono:
Adolfo Turbanti (Presidente ISGREC)
Luca Verzichelli (Università degli Studi di Siena)