Festa Resistenza 2011 Anpi Marzabotto

Caricato da in data 04/giu/2011

Il 18 e 19 giugno 2011 si svolgerà a Marzabotto,nella piazza di fianco al comune,
la terza Festa della Resistenza-Festa della Costituzione,quest’anno il tema
principale sarà la conoscenza e difesa della Costituzione,inizierà il giorno
sabato 18 alle ore 16 con l’Accademia Corale Reno che canterà all’interno
del Sacrario di Marzabotto. Continua a leggere

DELITTO MATTEOTTI – Roma, 10 giugno 1924…..

Giacomo Matteotti, deputato del Partito Socialista, sta camminando sul Lungotevere quando viene aggredito da un gruppo di uomini, che dopo una colluttazione riescono a caricarlo su una macchina. Da questo momento in poi Matteotti sparisce. Il suo cadavere verrà ritrovato solo due mesi dopo, in avanzato stato di decomposizione, a 25 chilometri dalla Capitale. Considerando che il deputato socialista aveva ripetutamente contestato il Partito fascista e aveva denunciato gli abusi commessi dagli esponenti del Partito stesso alle elezioni dell’aprile del 1924, appare evidente che si tratta di un omicidio politico. Inoltre al momento del rapimento l’uomo portava con sè una borsa, all’interno della quale c’era una vasta documentazione che provava l’alto tasso di corruzione nel regime, i cui membri avevano truffato lo Stato per arricchirsi. Dunque, dopo il delitto si pone il problema delle responsabilità: chi è stato ad uccidere Matteotti? Gli esecutori materiali vengono individuati in Albino Volpi, Amerigo Dumini, Amleto Poveromo, Augusto Malacria e Giuseppe Viola. Si tratta di uomini della Ceka fascista, la polizia segreta del regime. Continua a leggere

9 giugno 1937, uccisione dei fratelli Rosselli

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Lapide dedicata a Carlo e Nello Rosselli. Via Giuseppe Giusti, Firenze

I fratelli Carlo e Nello Rosselli furono due importanti figure dell’antifascismo italiano.

Vissero a lungo in esilio a Parigi e furono uccisi a Bagnoles-de-l’Orne il 9 giugno 1937 da formazioni locali di estrema destra, molto probabilmente su ordine proveniente dai vertici del fascismo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_Rosselli

Referendum: CGIL, quando i privati gestiscono l’acqua, le tariffe triplicano e aumenta l’inefficienza

La Confederazione ribadisce l’invito a recarsi alle urne il 12 e il 13 giugno e smentisce la tesi di una presunta maggiore efficienza in caso di privatizzazione della gestione dell’acqua. Se non si blocca la legge attraverso il referendum, “si generalizzerà il modello peggiore: quello della gestione tutta privata”

La CGIL invita i cittadini ad andare a votare per i referendum il 12 e il 13 giugno e smentisce la tesi, sostenuta da molti esponenti del centro destra, di una presunta maggiore efficienza in caso di privatizzazione della gestione dell’acqua. “Se si analizzano seriamente i casi di passaggio ai privati nella gestione dell’acqua, scopriamo un aumento vistoso del costo delle tariffe e contemporaneamente un aumento dell’inefficienza”  afferma Antonio Filippi, responsabile dei problemi energetici della CGIL nazionale.Il sindacalista mette in luce tre esempi: Aprilia, una città che ha affidato ai privati la gestione dell’acqua e che ora, fa notare Filippi “vede centinaia di cittadini in tribunale contro l’aumento delle bollette che sono praticamente triplicate”; un altro esempio eclatante riguarda Arezzo, dove, prosegue il sindacalista “sta esplodendo il contenzioso contro la società privata che gestisce l’acqua e che è responsabile di un aumento incredibile degli sprechi e della lievitazione delle tariffe che sono più che triplicate”; infine, il terzo esempio riguarda la Sicilia dove ormai, dice Filippi “l’acqua pubblica è in mano quasi esclusivamente ai privati con gli esiti che sono sotto gli occhi di tutti”.

Per questo, secondo la CGIL, è fondamentale andare a votare per bloccare gli effetti più pericolosi del decreto Ronchi che dal 2012 obbligherà le imprese private alla gestione dell’acqua. “Oggi – avverte il sindacalista – su 96 ATO (ambito territoriale ottimale, che in genere coincide con le province), circa la metà affida ‘in house’ la gestione dell’acqua (gestione pubblica)”, mentre prosegue “per l’altra metà una parte degli ATO è caratterizzata da una gestione mista pubblico-privato e un’altra parte da una gestione solo privata”.

Per Filippi dunque, se non si blocca la legge attraverso il referendum, “si generalizzerà il modello peggiore: quello della gestione tutta privata”, che, denuncia il sindacalista “si tradurrà in una nuova speculazione ai danni dei cittadini, in aumenti delle tariffe (perché qualcuno dovrà pagare gli investimenti e i profitti richiesti dalle imprese), ma anche in un peggioramento del servizio come abbiamo visto dalle esperienze di privatizzazione della gestione già realizzate”. Nel concludere Filippi rivolge un appello “smettiamola con il provincialismo: Parigi, dopo venti anni di privatizzazione, è tornata alla gestione pubblica dell’acqua. E gli effetti positivi si sono visti immediatamente”.


http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=16629