Amministrative e referendum: appello Anpi alla partecipazione

Appello del Comitato nazionale dell’Anpi per la più ampia partecipazione sia alle prossime elezioni amministrative nche al voto referendario di giugno.

Questo l’appello per le elezioni amministrative.

“L’ANPI invita i sui soci e tutti i cittadini che si richiamano ai valori di libertà e giustizia, solidarietà e pace, che hanno animato la Lotta di
Liberazione e sui quali si fonda la Costituzione della Repubblica:

– a prendere parte alle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio per contrastare con efficacia l’astensionismo affinché, con una grande partecipazione al voto, in particolare delle nuove generazioni, esso si confermi come una essenziale conquista democratica;

– a dedicare il proprio voto, in presenza di una grave crisi della democrazia e dei continui attacchi cui è soggetta, a quelle forze politiche ed a quei candidati per i quali l’Antifascismo e la Resistenza costituiscono un patrimonio irrinunciabile e che in coerenza con valori, i principi e gli obiettivi della Costituzione, ispirano i loro programmi e la loro azione all’esigenza di un rinnovamento politico e sociale del Paese ed in particolare della realizzazione di un futuro dignitoso e sereno per le nuove generazioni”.

E questo l’appello alla partecipzione per il voto rfeferendario del 12 e 13 giugno.

“L’ANPI invita i suoi soci e tutti gli antifascisti e i democratici a partecipare al voto referendario del 12 e 13 giugno e a dare indicazioni coerenti col dettato Costituzionale, coi principi di libertà, giustizia, uguaglianza. A favore quindi della tutela dei beni pubblici, contro tutti i provvedimenti che possono mettere a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini, e contro quelli che contrastano con l’esigenza e la necessità di una giustizia uguale per tutti”.

Il governo tenta lo scippo sull’acqua, appello dei giuristi

Tra i primi firmatari dell’appello: Ugo Mattei, Franzo Grande Stevens, Luca Nivarra, Gianni Ferrara, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli , Giangiacomo Migone, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Elisabetta Grande, Giacomo Marramao, Livio Pepino, Nerina Boschiero, Laura Pennacchi, Cristina Trucco, Giorgio Parisi, Eva Cantarella, Pietro Rescigno, Elena Paciotti, Lorenza Carlassarre, Marcello Cini, Luigi Ferrajoli, Guido Martinotti, Elsa Fornero.

 

Il testo
“Le recenti manovre del governo volte ad evitare il voto referendario attraverso l’affrettata predisposizione di atti aventi forza di legge in materia di nucleare e di acqua costituiscono un caso di scuola di abuso del potere della maggioranza ai danni del pronunciamento diretto tramite referendum del corpo elettorale. Quali che siano le forme tecniche che si porranno in essere, è del tutto evidente che il solo scopo di questa iniziativa è scongiurare un voto popolare che si teme ampiamente a favore dell’abrogazione definitiva di ogni piano nucleare e delle norme di legge relative alla così detta privatizzazione dell’acqua. Oltretutto la forma del decreto legge, resa necessaria dai tempi ormai prossimi del voto, mancherebbe dei requisiti costituzionali della necessità e dell’urgenza, oltreché della tempistica necessaria per la sua conversione, aggiungendo un ulteriore vulnus costituzionale a questo triste attacco alla democrazia diretta. Il governo, non pago di aver rifiutato l’election day confidando in tal modo di poter scongiurare il realizzarsi del quorum referendario, sperperando centinaia di milioni di euro in violazione del precetto costituzionale di imparzialità e buona amministrazione, cerca con ogni mezzo di impedire il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di cittadini che hanno firmato per i referendum. Indipendentemente dalla nostra posizione sul merito dei quesiti, riteniamo che il fine perseguito dal governo sia così palesemente in contraddizione con lo spirito delle richieste referendarie da rendere giuridicamente impercorribile questo escamotage.


http://www.repubblica.it/politica/2011/05/02/news/giuristi_acqua-15672995/index.ht